MESSINA. Un anno e due mesi di arretrati: li attendono, da maggio 2018, i dipendenti della Città metropolitana di Messina, ente praticamente economicamente al collasso e al centro di iniziative clamorose da parte del sindaco metropolitano Cateno De Luca. Li attendono in virtù del nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro firmato il 21 maggio, e ad oggi non sono stati corrisposti.

Lo spiega una nota della Uil-Fpl, indirizzata al sindaco metropolitano, al segretario generale e ai revisori dei conti. “Facendo seguito ai numerosi ma infruttuosi solleciti – scrivono Pippo CalapaiMaurizio Giliberto e Giovanni Risitano, rispettivamente segretario generale, responsabile territoriale e segretario aziendale -, con la presente si reitera la richiesta di corresponsione degli arretrati stipendiali maturati in forza del nuovo CCNL, firmato in via definitiva il 21 Maggio 2018, ad oggi non corrisposti. Poiché il contratto è pienamente applicabile e gli effetti sia economici e normativi sono applicati dalle amministrazioni entro 30 giorni con carattere vincolato ed automatico, il mancato pagamento degli arretrati rappresenta un vulnus non solo nei confronti dei dipendenti, ma anche per la stessa Amministrazione, infatti, gli stessi dipendenti potranno chiedere il riconoscimento degli interessi con aggravio per le casse dell’Ente.

L’Aran con parere RAL 700 Orientamenti Applicati ha affermato che “Il pagamento degli arretrati contrattuali rientra tra gli adempimenti a carattere vincolato ed automatico che gli enti sono tenuti a porre in essere entro i 30 giorni successivi alla sottoscrizione definitiva del CCNL, in quanto tale pagamento si collega ad una mera operazione di calcolo, che esclude ogni ulteriore valutazione o attività discrezionale del datore di lavoro pubblico’. Si invita codesto Ente a voler corrispondere immediatamente gli arretrati premesso che è passato oltre un anno dalla firma del contratto, con riconoscimento degli  interessi maturati”

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