L’inserito

 

Lui vota, ma soprattutto fa votare. Una vita passata in giro per le segreterie, sempre a rimorchio di qualcuno di medio-bassa potenza elettorale, ma di discreto seguito locale, è arrivato allo zenith della carriera con un ruolo da consigliere di quartiere, provinciale, comunale, e una carica, piccola, nel partito di riferimento, nel quale si è fatto strada scalando tutte le posizioni subalterne: bellaccio da ragazzo, galoppino in gioventù, portaborse appena ha iniziato a fiutare come girava il mondo, galoppino al seguito del “suo” politico quando questi ha deciso di fare il grande salto nella politica che contava. Poi, al pensionamento o carcerazione del maggiorente, la sua carriera politica si è interrotta. Oggi, spiega con tono da reduce del Vietnam che “è uscito dalla politica” e che “la politica non è più quella di una volta”, informa che non si impegna più. Al massimo “dà una mano”. Ma un nome ce l’ha sempre. “Senti a mia, ‘cca intra è u megghiu”. Inevitabilmente. Lo si riconosce perché, oltre alla pancia prominente e alla calvizie conclamata, ha sempre “il Mercedes”, terzultimo modello, posteggiato in doppia fila. Fuori dalla segreteria elettorale, fuori dal seggio. Fuori dal mondo, ma sempre inevitabilmente con la convinzione di saperla lunga. A convenienza: “Senti a mia, vota a chiddu. U canusciu, è me figghiozzu”

Categoria: Reduce che non si rassegna

 

Subscribe
Notify of
guest

1 Comment
meno recente
più recente più votato
Inline Feedbacks
View all comments
Sergio Todesco
Sergio Todesco
6 Novembre 2017 14:53

Manca il pezzo migliore: il venduto. Non ha bisogno di commenti particolari. Semplicemente, si vende. A Messina sono legione.