Atena Cyborg

 

 

Ma la più bella è Atena Cyborg che sta su Palazzo Piacentini, sul Tribunale insomma;  è vero, ce ne sono tante di figure di Atena fatte da Marescalchi e Bonfiglio e piazzate su portoni e finestre del palazzo di Giustizia, alcune perfette, altre leggermente alterate dalla corrente del cavismo elettrico, ma se proprio occorre segnalarne una è quella sul corpo laterale minore alla destra dell’ingresso. Guardate su via Tommaso Cannizzaro, qui il cavo è poca roba, qui è un’opera concettuale prima ancora che formale, l’opera segna lo strano rapporto di Atena Cyborg con Zephiro. Una macchina del condizionatore chiamato appunto Zephir.

Un rapporto che a pensarci bene non è peregrino, poiché Atena nella mitologia classica è anche indicata come la portatrice della tecnica, la vergine nata dalla testa del padre già in armi e urlante. A lei dobbiamo l’invenzione dell’aratro, l’edificazione della polis, la tutela delle gerarchie urbane. Atena Cyborg qui sostiene sulla sua mitica testa una macchina climatica e celebra le nuove tecniche. Urla persino contro Trump e gli ricorda che i cambiamenti climatici sono già in atto, insomma lo Zephir non basta più!

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