MESSINA. La recente sporadica presenza social del sindaco Cateno De Luca non é passata inosservata in città, nemmeno agli avversari politici. Quattro consiglieri comunali del PD, e uno di LiberaMe, lo hanno fatto notare in un comunicato, in cui sostanzialmente rimproverano al sindaco la perenne campagna elettorale, in questi giorni portata avanti sfruttando il tema trito e ritrito del ponte sullo Stretto, e alla promessa minaccia di fondare un nuovo partito, qualora il governo nazionale non dovesse rispondere alla sua richiesta di inserirlo tra le opere del recovery Plan (qui la carrellata di partiti di De Luca)

“Il primo cittadino ci ha nel tempo abituato ad assistere a fasi alterne della sua condotta politica. Periodi nei quali passa da una massiccia presenza sui social, quasi sempre finalizzata ad attaccare il nemico politico di turno, a lunghe pause nelle quali è quasi totalmente assente, facendo perdere totalmente le sue tracce mediatiche”, scrivono Gaetano Gennaro, Felice Calabrò, Alessandro Russo, Antonella Russo e Massimo Rizzo

“Dopo settimane di assenza, per fortuna o per sfortuna non si sa, in questi giorni è tornato sulla scena social con l’ennesimo aut-aut politico, questa volta rivolto al premier Draghi: «o si inserisce il ponte sullo Stretto nel recovery plan, con una deroga temporale valevole solo per Messina, oppure fonderò il partito del sud». 

Al sindaco De Luca vorremmo suggerire di non utilizzare l’ennesimo pseudo scontro con il Governo nazionale, per di più su un tema ormai abbastanza inflazionato come il ponte sullo Stretto. Un argomento serio che non può essere sintetizzato in “ponte si o ponte no”,  e che ogni tanto viene tirato fuori dal politico di turno in evidente carenza di consenso, quindi, come sta facendo De Luca, solo per scopi politici, senza considerare la complessità e l’importanza che il tema riveste per la comunità messinese. 

De Luca vuole fondare un partito? Lo fondi pure, ma senza utilizzare temi politici e amministrativi così rilevanti per la città ad uso e consumo, visto che la relativa decisione sarà semmai adottata a livello nazionale anzi europeo. Bisogna scindere, come è giusto che sia, la strategia politico-elettoralistica con l’amministrazione di una città metropolitana.  

Piuttosto, a proposito di amministratore, anzi di Sindaco che il suo mestiere “lo sa fare: dove è finito il De Luca che si occupava di pandemia da Covid-19? 

Non vorremmo credere che il problema sanitario della città di Messina fosse esclusivamente quello di far defenestrare il Dott La Paglia dai vertici dell’A.S.P. cittadina e che adesso sia tutto normale e stia andando tutto a meraviglia. Non crediamo proprio che sia così. 

Come mai De Luca, da massima Autorità sanitaria locale, non parla più di controlli anti assembramento, di misure economiche comunali a favore di commercianti e imprenditori in difficoltà? Come mai nessuna parola sul piano comunale delle vaccinazioni, visto che in questi giorni si sono registrate vergognose file davanti all’hub della fiera, con centinaia di anziani assembrati sotto la pioggia per ore e ore in attesa di ricevere, forse, la loro dose di vaccino? Come mai non si è nemmeno preoccupato di far assistere tutti i messinesi in fila da qualche pattuglia di vigili urbani o dal personale della Messina Social City? Perché non si occupa, quale massima Autorità sanitaria locale, di creare un tavolo tecnico con l’A.S.P. e con l’Ordine dei medici per agevolare forme di vaccinazione che non comportino rischi di assembramento come finora è successo?  

Visto che De Luca, finalmente, si è svegliato dal torpore mediatico nel quale era piombato dopo l’ultima sceneggiata sulle dimissioni, adesso, piuttosto che pensare alla sua prossima campagna elettorale e all’ennesimo partito con il quale soddisfare le sue ambizioni politiche, potrebbe dare risposte concrete alla cittadinanza, in un periodo estremamente critico come quello attuale. 

Se vuole fare solo lo stratega partitico, in vista delle ormai vicine prossime elezioni regionali lo dica chiaramente e sia consequenziale, liberando la città da questa infinita altalena. 

Di certo, un Sindaco che in piena emergenza Covid-19, scompare dai radar per settimane, non dice una parola sui disagi patiti dalla cittadinanza a causa della scriteriata campagna vaccinale condotta dall’A.S.P. soprattutto in questi giorni, si spoglia di tutte le deleghe sindacali e, anziché confrontarsi con il consiglio comunale su aspetti fondamentali per la città, pensa piuttosto a fondare un nuovo partito di cui si farebbe volentieri a meno, certamente non corrisponde all’identikit del Sindaco di cui avrebbe bisogno Messina. Intanto lo show va avanti, con il consueto mantra: lui il Sindaco “lo sa fare”, concludono i cinque consiglieri. 

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