MESSINA. «La morte del ciclista travolto dal Tir che trasportava materiali di scavo provenienti dai cantieri del raddoppio ferroviario non può essere derubricata a mero incidente stradale» a prendere parola sull’incidente di lunedì il gruppo No Ponte.
«Contro la carovana di camion che hanno invaso la zona sud della città, contro l’inquinamento che causano, contro i rischi che portano, si sono levate alte le voci degli abitanti dei quartieri interessati, ma evidentemente il profitto per chi governa e per chi amministra la città vale più della vita umana -scrivono in un post Facebook- Ne abbiamo già pianti tanti di morti tra i nostri concittadini negli anni scorsi a causa dell’attraversamento della città da parte dei Tir. A quelli che ordinariamente passano nelle nostre strade si aggiungono oggi i mezzi pesanti utilizzati per i cantieri del raddoppio ferroviario e si vorrebbe che domani andassero sommati quelli necessari a trasportare i materiali di scavo generati dai cantieri del ponte sullo Stretto. Le strade non sono dei Tir. Le strade sono degli abitanti di questo territorio e gli abitanti di questo territorio devono potere circolare in bici, a piedi, in macchina in tranquillità. Bisogna impedire che i nostri abitati rimangano ostaggio dei mezzi pesanti. Difendiamo il nostro territorio e le nostre vite.»






