MESSINA. Da centro civico polifunziale, pensato per accogliere i cittadini del quartiere, a centro operativo della protezione civile. Questa è la storia della struttura presente a Santa Lucia sopra Contesse che, dopo essere stata ultimata nel 2004 dall’istituto autonomo case popolari (IACP) e consegnata al comune nel settembre del 2005, non è mai stata inaugurata al pubblico. Per oltre quindici anni, gli interni della struttura, compreso il controsoffitto, sono stati presi di mira da vandali e saccheggiati.

Il centro quando appena edificato (2004-2005)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel 2004 lo IACP completa i lavori del centro civico polifunzionale: l’edificio di oltre 4mila metri quadri, di cui 1000 di interni, con un anfiteatro esterno da 135 posti, raggiungibile anche dallo svincolo San Filippo. La struttura è costata 1milione e 350mila euro. L’interno è strutturato in tre diverse sezioni, accessibili da tre ingressi separati, in maniera tale da ottimizzare gli spazi tra le varie attività. Inoltre, lo spazio esterno avrebbe dovuto accogliere un giardinetto. Nel settembre 2005, il centro viene consegnato al Comune di Messina per l’inaugurazione e il suo funzionamento. Ma viene consegnato senza il collaudo: quindi, è ancora inaccessibile al pubblico.

Tra il 2005 e il 2007 nulla si muove. Nel mentre il consiglio di circoscrizione dà vita ad una serie di iniziative: tre domande alle amministrazioni che si sono susseguite e delibere consiliari, sulla fruizione di quello spazio. Nel 2008, l’immobile viene messo a disposizione dell’assessorato alle politiche sociali. Da lì al 2012, ancora silenzio, e si hanno i primi atti vandalici. Così, nel giro di pochi anni dalla sua realizzazione, il centro viene saccheggiato: cavi elettrici, sanitari, e infissi vengono rubati. «In uno dei tre saloni è stato smontato e trafugato anche il controsoffitto. – si legge in una nota tecnica del comune – Gli impianti sono stati vandalizzati, e i fili di rame sfilati dalle tubazioni». Nel 2012, la seconda circoscrizione presenta una nuova nota all’allora giunta Buzzanca e all’assessore alle politiche sociali Dario Caroniti.

«Fino ad oggi – dichiarava Caroniti – non è stato possibile predisporre il bando perché manca il collaudo. A questo si sono però aggiunti altri problemi: durante uno dei numerosi atti vandalici manifestatisi all’interno della struttura, sono stati rubati tutti i cavi elettrici». Secondo l’allora dipartimento alla manutenzione sarebbero stati necessari 130 mila euro. «L’amministrazione si sta mostrando tutt’altro che inattiva rispetto alla vicenda, nei mesi scorsi è stato nominato il Rup per il progetto, ma senza l’ok dell’IACP, tutto rimane in stand-by. La situazione però verrà risolta», continuava Caroniti. La situazione non si risolverà: i lavori per il progetto non verranno mai realizzati.

Dal 2012 al 2015 vengono varate varie ipotesi di destinazione di quegli spazi: le prime due erano quelle di un centro per anziani o per disabili ma entrambe, dopo varie proposte della seconda circoscrizione, vengono abbandonate. Nel 2015 il consiglio di quartiere emana una delibera per riaccendere i riflettori sulla struttura. Pensa a tre nuove soluzioni che sarebbero potute coesistere contemporaneamente: una postazione di guardia medica (realizzata successivamente dall’asp presso l’ex consultorio familiare di via Sacra Famiglia a Contesse), un centro dell’asp distaccato da quello centrale di Pistunina e «persino un distaccamento dei Vigili del Fuoco piuttosto che un centro diurno per anziani, piuttosto che un adeguato spazio per il CAG che in atto opera in spazi relativamente ristretti», si legge in una delibera del quartiere del 2015, che anche questa volta viene ignorata.

Nel 2016 qualcosa si muove per i corridoi di Palazzo Zanca: la giunta Accorinti prepara un “baratto” con l’Asp a fronte del canone di locazione del mercato Sant’Orsola. Il Comune avrebbe ceduto il centro polifunzionale all’azienda sanitaria per ricevere, da quest’ultima, il mercato Sant’Orsola. Il tavolo tecnico tra Asp e Comune rimane in sospeso e non farà seguito neanche il parere dell’Ufficio tecnico erariale. Così, ancora una volta, un’altra amministrazione non riesce ad aprire il centro polifunzionale di Santa Lucia.

L’insediamento, nell’estate 2018, del sindaco Cateno De Luca e dei suoi assessori fa riaccendere nuovamente i riflettori sulla struttura, ormai in stato di completo abbandono. Nel 2019 la giunta redige un progetto per l’area che verrà reso noto nella relazione annuale dell’operato del sindaco del 2020: «Con i fondi destinati da questa amministrazione, provenienti da Agenda Urbana per l’importo € 583.572,38 , […] si recupera adesso un plesso totalmente vandalizzato e che rappresenterà una struttura operativa di Protezione Civile messa a disposizione del volontariato in favore della cittadinanza. La previsione della conclusione del progetto esecutivo è quella del 30/07/2020 mentre la stipula del contratto per l’inizio lavori è prevista per 30/11/2020»

A distanza di un anno, nel novembre 2021, arriva il finanziamento di 580mila euro rientrante nel “Programma Operativo FESR Sicilia 2014/2020”Il 12 gennaio 2022  il dipartimento servizi ambientali del comune pubblica l’avviso per l’individuazione degli operatori economici. Nella relazione del progetto, disponibile dal cloud del Comune, viene specificato che nella ristrutturazione verrà realizzata una cucina, un salone da adibire a mensa, dei box esterni per i mezzi. Inoltre, la struttura servirà sia come centro per addestramenti sia come centro di prima accoglienza e coordinamento dei soccorsi in caso di emergenza.

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