MESSINA. “La Corte d’Appello di Messina ha riconosciuto che l’On. Cateno De Luca fu vittima di reiterati arresti e di carcerazione preventiva illeciti, in quanto disposti in assenza di indizi, come poi sarebbe stato dimostrato con le assoluzioni per insussistenza dei fatti con le quali tutti i processi si sono definitivamente conclusi”. Lo sostengono i legali dell’ex sindaco di Messina, attuale parlamentare regionale, Carlo Taormina e Tommaso Micalizzi.
La corte ha liquidato a De Luca oltre 15.000 euro, a parte il risarcimento dei danni che in sede civile sarà valutato a carico dei magistrati che si sono contraddistinti nelle operazioni limitative della libertà personale che il parlamentare ha sofferto.
Il medesimo provvedimento è stato emanato anche nei confronti del Presidente della Fenapi, Carmelo Satta, arrestato perché “soggetto attinto da sospetti solo per via della sua vicinanza umana e professionale al carismatico Cateno De Luca, soggetto dotato di valida capacità ed intraprendenza nel settore imprenditoriale” (da pag. 5 dell’ordinanza).
“I conti, però, non sono ancora chiusi, non solo perché in sede civile dovrà essere accertata la responsabilità dei magistrati, del pubblico ministero e giudicanti, che hanno di concerto provveduto agli arresti, ma anche per le iniziative che saranno intraprese per stabilire la sussistenza o meno di comportamenti disciplinarmente, e non solo, censurabili in ragione di condotte intenzionali poste in essere presso il Tribunale di Messina”, concludono i due legali.