MESSINA. “La competenza senza confini” è lo slogan scelto dal leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca, che ieri ha presentato ufficialmente la sua candidatura alle elezioni suppletive per il Senato nel collegio Monza-Brianza. Uno slogan “che evidenzia il modello amministrativo che Sud chiama Nord sta portando avanti e sta applicando concretamente in tutte quelle comunità che amministra”, sostiene il sindaco di Taormina in conferenza stampa. «Sono stato sindaco di Fiumedinisi, di Santa Teresa di Riva, della città metropolitana di Messina, della città di Messina e adesso sono sindaco del Comune di Taormina. Cinque enti territoriali amministrati, 5 enti territoriali che parlano di risultati concreti, di comunità che sono cambiate e sono cambiate concretamente perché io ho aggiustato i disastri degli altri».

Scopo di De Luca è proporre “questo modello di governo anche al Senato. A differenza di alcuni parlamentari che sono stati eletti e non sanno amministrare nemmeno un condominio, noi vogliamo proporre quella che è una nostra visione del sistema Italia basata sulla buona amministrazione! Non ho mai giocato per perdere, questo sia chiaro».

«Sono 50 i sindaci che fanno parte di Sud chiama Nord – ha proseguito Giuseppe Lombardo, presidente di Sicilia Vera, deputato regionale siciliano e sindaco di Roccalumera – Noi non facciamo politica, noi amministriamo. Prima di essere rappresentanti nei palazzi, nei parlamenti, siamo rappresentanti del territorio». «Sud chiama nord – ha sottolineato Ismaele La Vardera, deputato regionale siciliano e vice presidente della commissione antimafia all’Ars – giocherà questa partita per vincerla; consapevoli che esportiamo una storia di buona amministrazione che ha visto in Cateno De Luca un sindaco dalle competenze senza confini. Questo collegio non ha una storia scritta, ma la battaglia è tutt’altro che scontata, noi lotteremo fino all’ultimo voto». «Sud chiama Nord – ha ribadito Laura Castelli, portavoce del movimento – è un progetto che ha superato la Sicilia. Il Sud ha chiamato il Nord, il Nord ha risposto infatti oggi è Sud con Nord. Non so se ve ne siete accorti, ma c’è stata una modifica. La modifica è quella di un progetto nazionale che parla a tutti. E lo fa attraverso Cateno De Luca che ha dimostrato che le soluzioni ci sono».

Nel frattempo l’ex sindaco di Messina, poi presidente dimissionario del consiglio comunale, è finito nel mirino dei consiglieri della Lega, che intervengono in una nota sulla mancata elezione dell’ufficio di presidenza.

«Una città abbandonata e paralizzata, prova ne sia che ad un anno dalle elezioni amministrative, la città è sprovvista di un ufficio di presidenza del Consiglio Comunale, necessario per la gestione complessiva dell’organo di vertice di indirizzo e controllo. Ma il dato grave  per una amministrazione che sbandiera il rispetto delle regole e delle normative, – scrive Amalia Centofanti in una nota – è la naturalezza che viene attribuita a questa anomalia che rende monco e non operativo l’organo di garanzia per eccellenza che non è stato costituito secondo le norme statutarie e regolamentari. Il Presidente De Luca al momento dell’insediamento è stato eletto a furor di maggioranza, unitamente al suo Vice Sebastiano Pergolizzi. Successivamente, dopo le dimissioni di De Luca, la stessa maggioranza ormai depotenziata non è stata in grado di eleggere un Presidente in modo legittimo, ed in modo illegittimo non ha proclamato l’elezione del Vice Presidente indicato dalle opposizioni sospendendo la seduta. Il comportamento di un Presidente autoproclamatosi eletto in maniera illegittima e senza una maggioranza, che non ha tra l’altro proceduto alla proclamazione legittima di un Vice Presidente votato regolarmente dalle forze politiche di opposizione, potendo configurare tra l’altro la fattispecie di cui all’art.323 del c.p., dovrebbe compiere un solo atto di responsabilità per ristabilire gli equilibri istituzionali, in relazione ai principi di trasparenza ed imparzialità della pubblica amministrazione: dimettersi. Lo stesso a causa del cattivo esercizio di tale funzione, ha compromesso il principio di neutralità del ruolo secondo il quale potrebbe essere addirittura revocato. Purtroppo a causa di questi comportamenti, a distanza di mesi, nonostante il tentativo vano di costituire il suddetto ufficio attraverso due successive votazioni, non si è giunti all’epilogo sperato e Messina risulta l’unica città metropolitana che non è riuscita ad eleggere in seno al suo Consiglio comunale l’ufficio di presidenza. Il dato politico che emerge è preoccupante in quanto evidenzia la precarietà di un’amministrazione che pur sbandierando i principi di rispetto delle regole, antepone le logiche di potere e gli interessi personali, all’applicazione dello statuto, del regolamento del consiglio comunale e delle normative vigenti».

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
meno recente
più recente più votato
Inline Feedbacks
View all comments