MESSINA. Un imbarazzatissimo Massimo Giletti,  conduttore su La 7 della trasmissione “Non è l’arena”, mentre tenta invano di domare un Cateno De Luca senza freni: L’essenza dell’intervista al deputato regionale di Sicilia Vera di ieri sera è questa.

Come da qualche settimana a questa parte, De Luca non esita ad attaccare sempre più duramente la magistratura messinese, ogni volta aggiungendo un tassello in più. Stavolta, è toccato ad un non precisato alto magistrato, il cui figlio, secondo De Luca, sarebbe stato assunto in un ente di formazione: le sue indagini da parlamentare e lo “smascheramento” di una manovra che avrebbe portato il rampollo al Ciapi, un ente regionale, sarebbe alla base della sua persecuzione giudiziaria. Così ha gridato a tutta Italia un De Luca rosso in faccia ed in iperventilazione, mentre Giletti tentava di riportarlo a più miti consigli e, fallito il tentativo, ha scaricato su De Luca la responsabilità delle sue parole.

“Si assume la responsabilità di quello che sta dicendo”, ha messo le mani avanti il conduttore, tentando di sovrastare le urla di De Luca, il quale ha prontamente risposto. “Ho già denunciato tutto due volte, sto procedendo con la terza, certo che me le assumo”, ha continuato l’ex sindaco di Fiumedinisi, senza mollare di un millimetro, e anzi rincarando la dose e parlando anche dell’arresto di Francantonio Genovese. “Abbassiamo i microfoni”, ha concluso ad un certo punto Giletti, che non riusciva ad avere la meglio su De Luca

“A Messina, nel momento in cui emergi, o ti affili o ti fanno fuori”, aveva spiegato qualche minuto prima del siparietto Cateno De Luca. In collegamento, durante la trasmissione, anche Antonio Di Pietro, ex ministro ma soprattutto ex magistrato. Che ovviamente si è dissociato dall’attacco di De Luca contro quello che per decenni è stato il suo mondo.

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