MESSINA. Nemmeno in vacanza si ferma il furore iconoclasta del nuovo sindaco Cateno De Luca: che in sei righe di documento, firmato dalla dirigente al gabinetto Loredana Carrara “d’ordine del sindaco”,  cancella cinque anni di politiche del territorio della precedente amministrazione.

In una comunicazione al dirigente al Territorio Antonio Cardia, dall’esemplificativo oggetto “pianificazione urbanistica – relazione sullo “stato dell’arte e revoca delibere di giunta e consiglio comunale“, il sindaco spiega che “si è manifestata, durante la seduta di giunta comunale del 3 luglio, la volontà di conoscere lo stato dell’arte della pianificazione urbanistica e di settore”.

“Si richiede pertanto di relazionare in merito, entro il termine di cinque giorni, anche all’assessore con delega specifica (Salvatore Mondello, ndr), provvedendo altresì a predisporre le relative proposte di deliberazione di giunta di revoca degli atti già adottati dalla giunta e dal consiglio comunale nel medesimo termine”, scrive De Luca in una furiosa cupio dissolvi. Un po’ troppo furiosa, forse, dato che la giunta non ha il potere di intervenire sulle delibere di consiglio, e men che mai revocarle.

Quali sono quindi gli atti che la giunta potrebbe ritirare? Innanzitutto la “salvacolline”, la variante di salvaguardia approvata dalla giunta di Renato Accorinti ormai un anno e mezzo fa, e da allora in giacenza nei cassetti del consiglio comunale, che all’argomento ha dedicato una decina di sedute di commissione ma in aula non l’ha mai discussa.

Poi c’è lo schema preliminare del piano regolatore generale, arrivato in consiglio quasi in scadenza dei termini, ad aprile, e anche questo mai discusso, una delibera di indirizzo con cui la giunta, in uno dei suoi ultimi atti, indicava una direzione da seguire agli uffici per mettersi in regola con le prescrizioni imposte da una sentenza del Cga per il “sito Q”, e una per per snellire le pratiche burocratiche in materia di Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA)

La giunta potrebbe ritirarle entrambe in autotutela, mentre, per le prime due già incardinate ai lavori d’aula del consiglio comunale, qualche consigliere potrebbe decidere di discuterle e votarle senza che la giunta possa farci granchè. Tra l’altro, l’amministrazione Accorinti aveva richiesto che la Regione Sicilia mandasse un commissario per l’approvazione dei piani, sulla scorta di una circolare regionale che impone trenta giorni per l’approvazione dei documenti di pianificazione urbanistica. Il commissario, però, non è mai stato nominato

 

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