MESSINA. Venti migranti di nazionalità tunisina sono fuggiti dalla struttura ministeriale di Bisconte. Lo ha spiegato, in un video dai toni molto accesi, il sindaco Cateno De Luca, dicendo di essere stato informato della circostanza dalla Prefettura. Secondo De Luca, i migranti sarebbero scappati dal Cas, perché, scrive, “abbiamo fatto chiudere l’hotspot, è rimasto il Cas: da qui hanno tentato la fuga in 40. Di questi, 20 ci sono riusciti”.
Al momento l’hotspot non è “chiuso”, ma è stato svuotato dopo le fughe dell’ultimo mese. Tutti i migranti, al di là del loro status legale, si trovano adesso al Cas, che ospita anche i migranti tunisini, sottoposti tuttavia a regime di “detenzione amministrativa” hotspot (con misure quindi più restrittive). In regime “ordinario” dal Cas è possibile invece entrare e uscire liberamente dalla struttura, a meno di misure di quarantena.
«Come massima autorità locale – spiega il primo cittadino – sono obbligato a informare la mia comunità. Ribadisco quanto già promesso: il 26 agosto termina il periodo di quarantena dei 20 tunisini che non sono riusciti a fuggire, sempre che non ci provino ancora. Dopodiché ministro Lamorgese, io comincerò a dare calci nel sedere a chiunque mi impedirà la chiusura il 27 agosto. A Messina non deve esserci più nessun migrante, la caserma Gasparro sarà chiusa. Non voglio più sentire parlare di Hotspot e Cas a Messina».
A intervenire, a stretto giro di posta, è stata anche la deputata nazionale di Forza Italia Matilde Siracusano, che attacca il Governo per non aver chiuso l’hotspot: