CATANIA.  È stata prorogata fino al prossimo 20 marzo la personale di Simone Caliò presso lo studio Ged (avvocati Ginardi e Di Stefano) di Catania, inaugurata lo scorso 18 febbraio 2017 nell’ambito dell’iniziativa Art in Law, curata da Gianfranco Molino.

Classe 1975, l’artista messinese, nel giro di un ventennio, si è affermato nel panorama siciliano e nazionale, imponendosi con la sua poetica, fatta di colori, sensazioni, reminiscenze, gioco, canzoni e riflessioni. Con alle spalle numerose collettive e personali, tra le quali una grande mostra al Teatro Vittorio Emanuele di Messina, Caliò offre a Catania la sua produzione più recente, che mette in campo segni, colori e parole che “sono fondamenti di ricerca e incroci creativi fra differenti linguaggi, una conseguenza di stimoli esperienziali, un tentativo di raccontare e rinnovare linguaggi molteplici che caratterizzano la visione della contemporaneità”, spiega Molino. Che aggiunge: “Attento al suo territorio di appartenenza, la Sicilia, attraverso oli, disegni, acquerelli, matite e incisioni, l’artista sviluppa cose significative, lo spirito dei luoghi, memorie storiche, che avvicinano il fruitore all’opera creando legami attraverso un criterio di identificazione e confronto, opere dai contenuti che diventano testimonianze poetiche e di ricordo. La luce riveste un ruolo fondamentale e decisivo nei soggetti dipinti, a volte definita altre sfumata, tuttavia elemento centrale dell’opera”.

 

 

A tagliare il nastro della mostra, il mecenate Antonio Presti, sempre attento a sostenere giovani artisti di talento e presente a tutte le mostre susseguitesi nel tempo presso lo studio Ged. “L’iniziativa – ha dichiarato – mostra un modo diverso di come l’arte contemporanea possa interagire con il proprio tempo. Non restare chiusa nelle gallerie o nei musei, ma aprirsi al pubblico, il più vasto possibile. Art in Law è la dimostrazione di come l’arte contemporanea possa interagire con il proprio ambiente e la società, senza rimanere imprigionata in gallerie o musei, ma aprendosi a un pubblico altro. Lo studio legale diventa così pensiero che evolve e non rimane uno Studio Legale freddo e immobile”.

 

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