Si è avvalso della facoltà di non rispondere Fabrizio Ceccio, arrestato nell’ambito delle indagini per l’omicidio di Roberto Scipilliti, il vigile del fuoco trovato cadavere nelle campagne di Savoca nove giorni dopo la sua scomparsa avvenuta il 5 gennaio scorso. Sentito dal gip Eugenio Fiorentino, che ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare, alla presenza del suo legale, l’avvocato Salvatore Silvestro, Ceccio ha preferito non rispondere.
Per l’omicidio del vigile del fuoco di Roccalumera era già stata sottoposta a fermo, poi convalidato, anche Fortunata Caminiti, compagna di Ceccio. Ad incastrarla, in prima battuta, un’auto presa a noleggio il giorno prima della scomparsa del vigile del fuoco. L’auto era apparsa nelle immagini di una telecamera di sorveglianza piazzata nella strada che porta al luogo dove poi è stato trovato il cadavere. Nel corso dell’indagine carabinieri hanno raccolto altri elementi che hanno poi permesso di chiudere il cerchio anche attorno al suo compagno.
Intanto proseguono gli accertamenti per chiarire il movente dell’omicidio. Dalle indagini dei carabinieri, oltre alla pista che conduce al mondo delle truffe, ne affiorerebbe un’altra che porterebbe verso quello delle chat erotiche e degli appuntamenti a pagamento anche se non è ancora chiara quale possa essere la connessione con l’omicidio.
Fabrizio Ceccio era stato arrestato il 14 gennaio scorso quando i carabinieri lo avevano bloccato, insieme alla compagna, all’uscita di una nave traghetto, mentre si apprestava a tornare in Sicilia. I carabinieri lo cercavano da mesi per notificargli un provvedimento nell’ambito di un’indagine per truffa e riciclaggio. Nell’auto erano state trovate anche due pistole con il colpo in canna e una sessantina di proiettili.