MESSINA. Il Sindaco prorogherà il servizio di casa Serena fino al 31 dicembre 2018 nelle more della riorganizzazione delle modalità di erogazione del servizio che sarà gestito in house. E’ la richiesta, accolta da Cateno De Luca, espressa da Cisl e Cisal, che prolunga di due mesi il destino dell’istituto per gli anziani che sembrava destinato invece alla chiusura, col licenziamento di quaranta dipendenti.

“La Uil e la Cgil hanno abbandonato il tavolo da tradizionali sfascisti mentre la Cisl, Orsa e Cisal hanno condiviso il progetto ottenendo delle importanti modifiche nell’interesse dei lavoratori – ha commentato De Luca – La chiusura di casa serena è’ stata rinviata a fine dicembre. Fermo restando i tagli dei costi correnti di 10 milioni di euro si cercherà di non licenziare persone nel mondo dei servizi sociali mediante l’applicazione di appositi istituti contrattuali. Il senso di responsabilità è’ prevalso. Uil e Cgil si confermano nemici della città e difensori dello sfascio e del pressappochismo”, ha concluso il sindaco

Struttura nata per ospitare 120 anziani e 20 ospiti diurni, Casa Serena è stata fortemente ridimensionata negli anni, fino alla decisione di De Luca di chiuderla, a causa dei costi da tagliare, soprattutto nel settore dei servizi sociali. Nel dossier di 350 pagine allegato alla relazione di inizio mandato, i servizi sociali sono la terza voce di spesa di palazzo Zanca, dopo debiti fuori bilancio e stipendi dei dipendenti, impattano per oltre il 15% delle spese totali, costano più di 55 milioni di euro all’anno e incidono sulle tasche di ogni messinese per 226 euro. Di Casa Serena se ne parla per definire “drammatica” la sua situazione, a fronte di una spesa di 135.817 euro al mese

 

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