MESSINA. «È necessario che il Comune venga incontro ai cittadini». Dopo i feroci scontri politici e le tante polemiche, ad intervenire sulla questione delle “cartelle pazze”, relative all’Imu 2013 e notificate a circa 23.000 messinesi, sono Adoc e Confconsumatori, che nei prossimi giorni chiederanno un incontro ai responsabili del Dipartimento Tributi.

«A tutt’oggi – scrivono le associazioni di consumatori – l’Amministrazione non è stata in grado di risolvere il problema dal quale sembra essere derivata l’attuale situazione di caos, cioè il mancato allineamento del database dell’Ufficio Tributi con i dati inviati periodicamente dal Catasto. Tale disallineamento non giustifica tuttavia l’invio, dopo anni di inerzia e solo in prossimità della scadenza del termine quinquennale di prescrizione, di cartelle consapevolmente errate (per buona parte), con conseguente comprensibile necessità per il contribuente di dover regolarizzare la propria posizione non corrispondente (non per sua colpa) ai dati in possesso del Comune. Le scriventi associazioni ritengono quindi che sia dovere dell’Amministrazione intervenire prontamente, facendo sì che, fatta salva l’efficacia interruttiva della prescrizione delle cartelle che risultino legittimamente notificate, si provveda invero a non dare ulteriore seguito a quelle che invece si accertino essere state frutto di errore, consentendo ai cittadini che si trovino in tale situazione, di poter chiarire la propria posizione anche successivamente alla scadenza del termine di pagamento di 60 giorni. Ciò – concludono – eviterebbe il formarsi di lunghe file agli sportelli dell’Ufficio Tributi stante la possibilità per gli utenti che sono stati destinatari di atti oggettivamente errati, di poter ottenere l’annullamento in autotutela della cartella da parte del Comune anche oltre il termine concesso per l’impugnazione».

 

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