MESSINA. Quest’anno i fuorisede che vorranno tornare a casa dovranno spendere il più del doppio rispetto a un periodo “normale”. La situazione è sempre la stessa e come per le vacanze di Natale, a luglio o a carnevale tornare a casa senza svenarsi per i siciliani che studiano o lavorano da Napoli in sù diventa impossibile. A testimoniarlo qualsiasi portale di compagnie aeree, ferroviarie e bus. Ad esempio un volo dall’aeroporto di Milano Bergamo a Catania con Ryanair il 6 aprile, arriva a costare anche 302 euro (bagaglio a mano escluso). E non cambia da Malpensa, aeroporto più vicino alla City (a un’ora dal centro circa), che per lo stesso giorno e con la stessa compagnia parte da 183 euro (scontato) e tocca i 273.

La situazione cambia poco (anzi, a tratti peggiora) con altre compagnie low cost, ad esempio Easy Jet, i cui biglietti per un volo da Roma a Catania, sempre per il 6 aprile costano 578 euro (solo andata).Neanche ITA, la grande compagnia nazionale, risparmia i fuorisede e da Torino a Catania i voli costano tra i 320 e i 538 euro ( questa volta con bagaglio a mano incluso).

E comunque anche cambiando destinazione e giorno la situazione non varia. Ad esempio i voli da Milano Linate a Palermo sabato 8 aprile costano tra i 190 euro e i 370 euro.

E cambiando regione? Comunque i prezzi restano quelli e, ad esempio, un messinese che vuole tornare a casa per le vacanze di Pasqua partendo da Milano dovrebbe pagare un treno di Trenord o un bus che lo porti a Malpensa ( tra i 10 e i 13 euro), l’aereo fino a Lamezia, che sfiora i 259 euro, un pullman che lo porti a Reggio (1 euro circa) e l’aliscafo fino a Messina (3,50 euro). Il totale andando al risparmio? 527 euro.

Ma perché i prezzi verso il sud sono così alti? In generale rispetto al 2022 i costi degli aerei sono raddoppiati e in particolare sembra si registri un aumento maggiore proprio nei voli con partenza da Milano. Tra le maggiori cause dell’aumento dei prezzi ci sono: aumento della richiesta, inflazione, mancanza di personale e costo elevato del carburante. A questo si aggiunge anche la scarsa disponibilità di voli verso il sud. La soluzione potrebbe essere lo spostamento su rotaie, forse. Un treno Italo con partenza da Roma e arrivo a Villa San Giovanni viene a costare tra i 65 e i 109 euro. Mentre da Firenze, su due corse a disposizione una è già sold out e resta disponibile solo quella notturna da 118 euro.

I prezzi salgono se si vuole viaggiare con Trenitalia, che da Milano Centrale a Villa San Giovanni per venerdì 7 aprile ha registrato otto treni sold out su ventuno soluzioni. Il prezzo più basso? 103 euro. Quello più alto? 236 euro.

E sul gommato? Un Flixbus da Pisa a Messina per venerdì 7 aprile costa poco meno di 100 euro. Da Milano invece i prezzo oscillano tra i 92 e i 149 euro.

Sulla questione è intervenuto il Presidente della Regione Renato Schifani con una nota scritta all’autorità garante per la concorrenza e il mercato«Sul caro-voli, che anche in questi giorni prima di Pasqua sta interessando le tratte da e per la Sicilia, ho deciso di intervenire con una nuova segnalazione all’Antitrust e scrivendo anche ai ministri Giorgetti e Salvini, così come avevo preannunciato domenica. Si tratta di una grave disparità di trattamento nei confronti della Sicilia – prosegue il governatore – a causa della condotta delle compagnie aeree che, in taluni casi, eccedono nella “discriminazione dei prezzi” durante determinati periodi dell’anno, rispetto ai costi sostenuti. In prossimità delle festività pasquali e dei ponti del 25 aprile e 1 maggio appare evidente il ripetersi di quanto accaduto in occasione dello scorso Natale. È inaccettabile che compagnie come Ita, a totale controllo pubblico, e cosiddette “low cost” come Ryanair realizzino prezzi offensivi per il buonsenso, tanto più se aggiungiamo la scarsa trasparenza sulle tariffe perché ai prezzi, a seconda delle compagnie aeree, va sommato il costo dei bagagli a mano o da stiva, il costo della scelta dei posti e quello della priorità di imbarco. Tutti elementi che fanno lievitare il primo prezzo che viene indicato all’utente». Nella nuova segnalazione il presidente della Regione ribadisce la «scarsa programmazione» e la «carente attenzione da parte delle compagnie aeree alle richieste del mercato da e per l’Isola tutto l’anno e, certamente, durante i picchi relativi alle festività». 

 
Ai ministri delle Infrastrutture Mattero Salvini e dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il presidente Schifani sottolinea che «nella condizione di insularità della Sicilia il trasporto aereo riveste un ruolo strategico fondamentale per garantire la continuità territoriale e la mobilità dei suoi abitanti e, non secondariamente, ai fini dello sviluppo del turismo. Non è ammissibile che i cittadini siciliani continuino a essere penalizzati». Per queste ragioni, il presidente della Regione chiede ai ministri di intervenire con Ita e Ryanair «affinché adottino fin da subito politiche commerciali tendenti a una drastica riduzione del costo dei biglietti e a un incremento della frequenza dei voli».
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