MESSINA. Il predatore dei mari abbia deciso di banchettare tra Messina e Reggio. Il nome scientifico del predatore è  “Isurus oxyrinchus“, ma quello più evocativo è “Mako dalle pinne corte”: e in bocca ha una manta. Accade tutto nello Stretto di Messina, in alto mare, in un video ravvicinato di Giuseppe Morabito girato dalla feluca Felicia II.

Lo spiega Alessandro De Maddalena, professore a contratto di Zoologia dei vertebrati per il corso di laurea in Scienze marine dell’università di Milano-Bicocca che vive in Sud Africa ed ha partecipato a numerose spedizioni per studiare proprio gli squali.

Il solo menzionare la parola “squalo”, fa tornare alla mente scene da film horror: non è questo il caso. “Quello nel video è un esemplare di taglia medio-piccola, lungo meno di 2 metri – spiega Alessandro De maddalena – In bocca ha una razza (impossibile dire quale specie di preciso). Si incontra con una certa frequenza anche nello Stretto di Messina, tuttavia oggi è molto meno comune di quanto fosse un tempo, soprattutto perché viene catturato in gran numero con i palangari pelagici per tonni e pesci spada nelle acque di tutto il mondo. Di norma evita gli esseri umani: attacchi di questa specie sono incredibilmente rari. La sua presenza non deve quindi destare alcuna preoccupazione. Al contrario, è un elemento fondamentale dell’ecosistema che va salvaguardato”.

Quello “Mako” è uno squalo carnivoro, “ma non attacca l’uomo se non per difendersi e perché lo confonde con le sue prede”, aggiunge la biologa marina Adriana Profeta, e transita regolarmente dallo Stretto di Messina, che è rotta di passaggio per pressochè tutte le specie marine.

(L’articolo è stato aggiornato con ulteriori informazioni in luogo di quelle pubblicate in origine, e rivelatesi non corrette)

 

 

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