MESSINA. La notizia del passaggio alla Lega dell’ex candidato a sindaco, e attuale consigliere comunale, Dino Bramanti (insieme a tre consiglieri della sua lista) è stata la “bomba” di Ferragosto. E come tutte le bombe, non è nè passata inosservata nè è stata priva di conseguenze. La più vistosa delle quali è stata la corsa a dissociarsi dalla sua decisione da parte di chi lo aveva sostenuto in campagna elettorale.

Ha iniziato Capitale Messina, ha continuato Rete Civica per la Infrastrutture con un lungo post su Facebook, si è aggiunta, a titolo personale, la vicepresidente dell’associazione Daniela Micali, candidata nella lista Bramanti sindaco, non ha lesinato in bacchettate la ex  consigliera della IV circoscrizione Maria Fernanda Gervasi.

“Quando ho deciso di scendere in campo in prima persona per fare politica, ho fatto mille considerazioni prima di decidere con chi candidarmi, chi, tra candidati e partiti e parti civiche, rispecchiasse maggiormente il mio modo di essere e di vedere le cose, chi potesse darmi quello spazio necessario e quella voce per portare avanti e realizzare la mia visione per Messina – ha spiegato Daniela Micali – Ho scelto un candidato della società civile, non un politico, ho scelto una lista civica, benché avessi ricevuto qualche proposta partitica (con la quale avevo senza alcun dubbio più affinità)….ho scelto di continuare, come in questi anni in cui ho parlato di ponte e infrastrutture, a dar voce a me stessa senza dover rispondere a logiche politiche.
Andavo fiera in campagna elettorale di essere in una lista civica, voce civile non politica e non politicizzata.
La decisione comunicatami ieri dal Professore Bramanti di aderire alla Lega, mi ha lasciata attonita e spiazzata. Decisione di cui non sono stata a conoscenza se non a ridosso del comunicato stampa, decisione non condivisa nemmeno nella fase di valutazione. Non disprezzo tale partito, al suo interno ci sono anche persone che ammiro e rispetto, ma il mio percorso politico nasceva sotto altre logiche. Spero di aver modo di conoscere le motivazioni che hanno portato Dino Bramanti a questa scelta – conclude l’ex candidata – il mio impegno continua ad essere un impegno apartitico e trasversale”.

A prendere posizione anche Maria Fernanda Gervasi, ex consigliera di circoscrizione che ha scritto una nota in qualità di coordinatrice cittadina dei giovani di Forza Italia.

“A seguito delle recenti notizie, che raccontano della formalizzazione del passaggio alla Lega di un consigliere circoscrizionale e di ben quattro consiglieri comunali,tra cui il candidato a sindaco Placido Bramanti, ritengo opportuna, in quanto esponente di un partito di centro-destra che ha attivamente sostenuto la coalizione durante le ultime amministrative, una riflessione a riguardo.

Personalmente ho creduto in Bramanti sin dall’inizio. Mi sono spesa, senza mai risparmiarmi, nella ricerca del consenso da indirizzare verso il professore. L’ho fatto, senza alcun tentennamento, anche quando -sicuramente non a cuor leggero – mi sono trovata costretta a rinunciare, su espressa richiesta del professore Bramanti e nell’interesse esclusivo dell’unità della coalizione, alla candidatura alla presidenza della IV Circoscrizione. Rispetto all’oggetto di questo comunicato, è bene chiarire un passaggio: malgrado il professore abbia in svariate circostanze professato la sua totale estraneità alle logiche di partito, ritengo assolutamente insindacabile la sua scelta di transitare nella Lega.

Più sorprendente, però, appare la scelta di seguirlo da parte di alcuni consiglieri comunali. Non foss’altro perché, nel caso specifico, si tratta di ex componenti di Forza Italia che hanno aderito, insieme alla sottoscritta, al progetto di costruzione di una nuova fase del nostro partito, un percorso intrapreso già nel biennio 2013/14. Eppure, nonostante tutto, i consiglieri comunali in questione, che perlomeno sul piano puramente formale sino al 14 Agosto 2018 militavano nella medesima area politica di cui io stessa faccio parte, senza preventive comunicazioni “interne”, così come almeno dovrebbe imporre un certo gusto o meglio una forma basilare di rispetto nei confronti del partito e dei suoi componenti, hanno lasciato le nostre fila.

Stando così le cose, e sulla scia di una recente analisi dell’Avv. Emilio Fragale, non posso che concordare rispetto alla necessità impellente di avviare una fase di ricognizione del partito Forza Italia in città e in provincia”.

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