PALERMO – “Incontro proficuo: massima convergenza per scongiurare il rischio che l’Autorità Portuale di Messina venga accorpata a Gioia Tauro”, così commenta, Luigi Genovese, a margine della riunione convocata a Palermo dal presidente regionale, Nello Musumeci, sul futuro dell’Autorità Portuale. Secondo il deputato regionale “l’integrazione, da alcuni etichettata come “naturale”, tra l’Autorità Portuale di Messina/Milazzo e quella di Gioia Tauro sarebbe una soluzione infausta, i cui effetti nocivi ricadrebbero quasi esclusivamente sulle due realtà siciliane, che ne uscirebbero chiaramente depotenziate”. Un totale dissenso per Genovese sulla possibilità che l’iter di accorpamento, previsto dal decreto Delrio, possa trovare uno sbocco definitivo, un’ipotesi che “inciderebbe pesantemente sui livelli di autonomia gestionale dei porti di Messina e Milazzo. Non vi è alcun motivo – aggiunge – per sostenere questa soluzione, anche perché non possono passare inosservati gli elementi di evidente criticità che riguardano un porto, quello di Gioia Tauro, notoriamente in crisi e a rischio chiusura”.

“Sono certo che il presidente Musumeci abbia pienamente recepito il punto di vista manifestato all’unanimità nel corso dell’incontro – ha continuato il deputato messinese -. Adesso mi aspetto che l’esecutivo regionale riesca, una volta per tutte, a scongiurare l’ipotesi di un accorpamento che mortificherebbe il nostro territorio e la sua identità”. Il consigliere regionale, nel corso della riunione, ha consegnato al presidente Musumeci un documento per esprimere, nel caso in cui non vi fossero le condizioni per l’istituzione dell’Autorità Portuale dello Stretto, una posizione che predilige l’ipotesi della nascita di un’Autorità di sistema portuale della Sicilia orientale “Il progetto si sostanzierebbe nell’integrazione, all’interno di un unico organismo gestionale, dei porti di Messina e Milazzo con quelli di Catania ed Augusta. Da queste infrastrutture portuali transita la maggior parte delle merci destinate alla Sicilia orientale, toccando tre realtà che già oggi, nonostante non vi sia al momento una regia centralizzata, svolgono funzioni ben distinte ma assolutamente complementari. Un’Autorità Portuale con queste caratteristiche – e con la conseguenziale integrazione strutturata delle tre Autorità Portuali sopracitate – creerebbe un unico flusso centralizzato, dal Canale di Sicilia al Tirreno Meridionale. Per quanto concerne la sede centrale di questo organismo, dal mio punto di vista sarebbe bene prevedere una rotazione biennale tra le sedi delle tre Autorità coinvolte, per eliminare sul nascere qualsiasi possibile forma di insensato campanilismo”.

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Pippo
Pippo
31 Gennaio 2018 9:14

disse, senza conflitto d’interessi