MESSINA. Gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione per studenti con gravi disabilità frequentanti le scuole superiori “considerati quasi come dei meri custodi degli utenti, retribuiti a cottimo e demansionati“. Interviene ancora una volta la Uil-Fpl sulle anomalie riguardanti il servizio degli operatori che, si legge in una nota, “non hanno alcun riconoscimento della loro professionalità“.

“Il profilo professionale approvato con decreto assessoriale regionale non comprende solo attività espletate in presenza dell’utente, ma impegno e orario profuso per  tutta una serie di attività che qualificano il servizio e che vanno dall’analisi dei bisogni, alla individuazione e adattamento di materiali didattici speciali per i disabili,  e ancora alla partecipazione agli incontri d’equipe tra gli operatori e con i familiari”, scrivono in una nota al sindaco, agli assessorati regionali competenti e all’ispettorato del lavoro, chiedendo un intervento urgente, il segretario generale, Pippo Capalai, e la responsabile provinciale del Terzo Settore, Laura Strano,

“Nel servizio della provincia, gli Asacom sono invece retribuiti come fossero a cottimo, solo per  le ore espletate in presenza dell’utente, con un contratto di lavoro che paradossalmente in caso di assenza dell’utente per motivi non addebitabili agli operatori potrebbe arrivare anche a zero ore, nonostante gli operatori contrattualmente impegnati come lavoratori dipendenti non possano nemmeno svolgere altra attività lavorativa”.

“Mentre al Comune di Messina si avvia un percorso di stabilizzazione per gli Asacom in servizio presso le scuole medie, con incremento delle ore fino a 30 e l’avvio alla internalizzazione nell’azienda ‘Messina Social Cty’, e al comune di Mondovì, tanto per citare un esempio, sono riconosciute le attività complementari, gli Asacom in servizio presso gli istituti delle scuole superiori della provincia di Messina, mensilmente non arrivano nemmeno alla retribuzione contrattuale minima delle 18 ore e continuano ad operare in balìa di direttive e interpretazioni di Provincia, Cooperativa e scuola, in un triangolo inaccettabile di confusione e violazione di diritti contrattuali, in un rimbalzo di responsabilità e assenza di coordinamento in cui nessuno sembra avere ben chiare le competenze degli Asacom e forse nemmeno le proprie“.

Inoltre, affermano Calapai e Strano, è “inaccettabile la recente circolare della Cooperativa che in sede di gara si sarà certamente impegnata all’applicazione di un contratto di lavoro dipendente a 18 ore e avvisa gli operatori le ore non recuperate in presenza dell’utente le stesse saranno decurtate, senza consentire attività complementare.  Inammissibile, quindi la violazione del CCNL avallata dalla stessa stazione appaltante che in virtù di improprie direttive interviene impropriamente nel rapporto di lavoro retribuendo alla cooperativa solo le ore in presenza dell’utente. Inaccettabile la retribuzione percepita dagli operatori e il problema già sollevato non si sia voluto risolvere con un po’ di buon senso e che la richiesta di incontro si sia ignorata. Oltre a demansionamento professionale, scaturisce una inadeguata qualità del servizio erogato a favore dei disabili che non necessitano solo di custodi in presenza ma di ulteriori attività finalizzate e indispensabili al raggiungimento degli obiettivi previsti dalla normativa”.

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