MESSINA. “Se non avrò chiarimento al più presto dagli organi preposti sarò costretto ad emettere ordinanza di demolizione previo sgombero”: oggi Cateno De Luca è davvero scatenato, e l’ultima bomba la sgancia poco prima di pranzo: l’hotspot di Bisconte, struttura di prima accoglienza per migranti in cui sono stati traportate le persone che per giorni sono state segregate sulla nave Diciotti al porto di Catania, è abusivo. E mostra la relazione che lo prova.

L’area da 3800 metri quadrati di superficie all’interno della caserma Gasparro “contrasta con le prescrizioni urbanistiche ed edilizie del piano regolatore e del piano particolareggiato di recupero “Bisconte”, ricadendo l’area in questione in zona “verde pubblico e parco urbano”, scriveva il 10 maggio del 2017 l’allora dirigente del dipartimento all’Edilizia Antonella Cutroneo “Si rileva una incompatibilità del tipo di intervento con la zona di ricadenza del piano regolatore. Resta da valutare se il tipo di insediamento rispetta, oltre ai requisiti igienico sanitari regolamentari, gli standard relativi al rapporto metro quadrato per utente, tale da garantire la vivibilità e la permanenza di persone”, conclude il documento a firma della dirigente.

“Forse abbiamo scoperto il perché non sono stato informato della presenza di nuovi migranti nell’hotspot di Bisconte”, conclude De Luca, instillando un dubbio

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messinese
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27 Agosto 2018 15:28

Salvini ti ha preso in giro