MESSINA. Domani 4 maggio al via la XIII edizione del Il Maggio dei Libri 2023 – “Il mondo è un libro”, organizzata dalla I Direzione “Servizi Generali e Politiche di Sviluppo Economico e Culturale” Servizio “Cultura” Ufficio Biblioteca “Giovanni Pascoli” della Città Metropolitana di Messina.

Si inizierà giovedì 4 Maggio con due eventi in programma presso la Galleria d’Arte “Lucio Barbera”: alle ore 10.00 la presentazione del libro “Il paese del sole” di Tonino Mosconi mentre, alle ore 16.30, a cura di Nino Principato e Giuseppe Previti, sarà illustrato il libro “Profumo di tigli” di Giuseppe Ruggeri.

Le conferenze in programma saranno introdotte dall’avv. Anna Maria Tripodo, Dirigente della I Direzione.

“Il paese del sole” è un viaggio di bellezza e verità in una terra millenaria, culla del pensiero moderno, al centro del Mediterraneo.

Il libro racconta, per immagini e parole, una terra, il meridione d’Italia, in un percorso storico e geografico che vede rappresentate le regioni dall’Abruzzo alla Sicilia; quella che fino al 1861 era il Regno delle due Sicilie. Una terra dalla storia millenaria, culla del pensiero moderno, al centro del Mediterraneo, crocevia fondamentale di scambi culturali e commerciali con tutto il mondo conosciuto. Nessuna verità rivelata, nessuna presa di posizione ideologica nel raccontare fatti storici e di attualità. Lo scopo è scuotere, incuriosire, stimolare il lettore ad approfondire egli stesso la complessa tematica affrontata.

Tonino Mosconi, autore di libri e monografie a carattere di reportage geografico, etnografico e di ambiente, ha viaggiato i cinque continenti raccontando storie legate ai Paesi e alle sue genti, in libri fotografici e monografie illustrate e collabora con enti pubblici e privati per la promozione e la salvaguardia del territorio e delle tradizioni culturali locali.

Interessanti i servizi fotografici realizzati per editoria libraria, le riviste di viaggio, i cataloghi e le directory aziendali per l’industria e il turismo.

Con il romanzo “Profumo di tigli” Giuseppe Ruggeri, che si cimenta da tempo nel raccontare la “sua” Messina, affronta il complesso problema delle radici. Della storia, se vogliamo, sottesa all’attualità e che da questa non può esser scissa se non a prezzo di smarrire la propria stessa faticosa identità. Così l’autore, nel breve romanzo che fa seguito al più recente “L’albero di magnolia”, descrive la città nascosta, scavando ancor più nel profondo, oltre la periferia suburbana, addirittura nei sotterranei, nei luoghi dell’acquedotto cinquecentesco ove manipoli di coraggiosi appassionati hanno negli anni impresso le proprie tracce. Uno di loro è Franz Riccobono, da poco scomparso, e al quale Ruggeri dedica il volume. Egli è adombrato dal personaggio di Francesco Pitti.

Pitti è in compagnia di Pasquale Numa, l’ ”architetto comunale” in cui, chiunque sia messinese, riconoscerà subito Nino Principato.

Due figure plastiche, a tutto tondo, che percorrono un breve tratto di una città sepolta, segnata dall’incuria e da visioni fantasmatiche, alla ricerca di reperti in grado di ridisegnare il passato. Dinanzi al cui mistero c’è solo da inchinarsi, stringendo in pugno la propria stessa fragilità e, soprattutto, riconoscendo che senza questo passato nulla del presente è spiegabile e, di conseguenza, diventa impossibile immaginare un futuro.

Ma, con tutto questo, cosa c’entrano i tigli che, peraltro, danno titolo al libro? Questi alberi, invero, costituiscono, per Ruggeri, un autentico “brand” cittadino, poiché ne significano quel breve scorcio compreso tra primavera ed estate in cui la città sembra ridestarsi da quel “secolare torpore” che la avvince da sempre. Una sorta di “finestra”, quella dei tigli e del loro profumo stregante, aperta nello spesso strato di sospensione temporale che la città vive e che potrebbe configurarsi in una sorta di risveglio delle coscienze. Ben più, dunque, di un elogio al rispetto dell’ecosistema. Senza dimenticare che tanto più quei lunghi filari di tigli fioriranno quanto più intensamente le loro radici si abbarbicheranno alle viscere della terra, da cui traggono linfa e nutrimento.

Giuseppe Ruggeri è nato a Messina, città dove vive e opera. Laureato in medicina e chirurgia, è giornalista pubblicista. Ha pubblicato nel 1995 la sua opera prima, il volume di racconti “L ’unico Dio” possibile. In seguito, ha dato alle stampe i romanzi “L’incendio” (2007), “Per dovere di cronaca” (2008), “Le colline di Antonello” (2011), “L’ovale perfetto” (2014), “La danza della polvere” (2016), “L’albero di magnolia” (2018).

È, inoltre, autore dei saggi “II romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa” con coautore Nino Arena (2003), “Sicilitudine e letteratura” (2010), “Sicilieide” (2014), “Incontri in Sicilia” (2016), “I segreti di Casimiro Piccolo” (2019), “Mirabilie di Sicilia” (2020).

Coltiva da sempre la passione per il genere noir, traendo spunto da casi giudiziari reali calati in un contesto ambientale tipicamente siciliano.

Dal 2015 è vicepresidente nazionale dell’Associazione Medici Scrittori Italiani nonché direttore responsabile del periodico associativo “La Serpe”, fondato e diretto nel 1952 da Corrado Tumiati.

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