AGRIGENTO. Due anfore di epoca bizantina e un vaso medievale. Sono i reperti archeologici che i militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Agrigento hanno recentemente sequestrato all’interno di uno degli immobili sottoposti a sequestro al noto imprenditore agrigentino Giuseppe Burgio, denunciati assieme alla moglie per impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato. Il sequestro, scattato lo scorso 16 febbraio, riguardava due abitazioni, più due immobili a uso commerciale, del valore complessivo di oltre 16,5 milioni di euro, già di proprietà della Hopaf Srl, società immobiliare a suo tempo amministrata da Burgio.
La scoperta risale a quando i militari si sono imbattuti nei preziosi reperti che facevano bella mostra di sé nell’appartamento dove lo stesso Burgio era residente fino al momento del suo arresto, avvenuto lo scorso ottobre.