MESSINA. L’aggressione ai danni di un funzionario del dipartimento all’Urbanistica del comune di Messina (una testata, naso rotto e altre lesioni), si arricchisce di nuovi particolari. A raccontarli è lo stesso aggressore, che in una lettera inviata alle testate giornalistiche, spiega i motivi del suo gesto, scusandosi per l’accaduto, ma raccontando da cosa è stato provocato.

N.B. la lettera, regolarmente firmata, NON E’ stata pubblicata integralmente, sia per il rispetto della privacy dei soggetti (anche terzi) coinvolti, sia perchè non è stato possibile, alla redazione di LetteraEmme, la verifica puntuale di tutte le affermazioni contenute.

“Ovviamente sono molto addolorato per gli eventi accaduti nella mattinata del nove giugno e ho già chiesto più volte notizie alla questura per conoscere lo stato di salute dell’architetto. Purtroppo non ho come contattarlo ma mi rendo disponibile nei suoi confronti per qualunque cosa. Faccio questa premessa dal lato umano, perché mi dispiace come si sia evoluta la situazione della mia pratica di concessione edilizia per il mio lido ma posso solo dire che quanto accaduto quel giorno non è dipeso esclusivamente dalla mia persona. Il resto sarà dibattuto nelle opportune sedi, ragion per cui al momento non posso dire altro, anche se è stata raccolta la mia versione dei fatti.

Voglio fare una premessa importante e significativa che può iniziare a far capire la reale situazione della mia vicenda. Ho fatto richiesta di concessione demaniale a dicembre 2006 mentre a gennaio 2007 la faceva un’altra persona. I protocolli parlavano chiaro ma gli uffici ed il personale che lavora in quegli uffici hanno fatto sì che questa persona che aveva protocollato la sua richiesta dopo di me avesse avuto la concessione demaniale prima della mia. Suo marito lavora in un ufficio di quelli coinvolti al rilascio della concessione. Per questa concessione che mi passò avanti feci un esposto alla procura della repubblica di Messina. Il personale della polizia giudiziaria che fece le indagini si rese subito conto della situazione e mandarono avanti il fascicolo ma poi venne archiviato da un pm. Mi rivolsi nuovamente alla legge e alla mia richiesta di opposizione all’archiviazione succedette un’altra archiviazione. Avrei dovuto perdere la fiducia nella giustizia invece mi sono rivolto sempre al tribunale per ottenerla, stavolta facendo ricorso al tar, che dapprima mi negò la sospensiva dicendo che il danno si sarebbe potuto calcolare anche in seguito ma è ormai dal lontano 2014 che aspetto una sentenza di merito….

Iniziai dunque una nuova richiesta di concessione demaniale vicino alla prima area richiesta e finalmente dopo lunghissimi anni riuscii ad ottenerla alla fine del 2020. Raccolti tutti gli incartamenti necessari presentai richiesta di permesso di costruire all’urbanistica di Messina nei primi giorni di febbraio 2021. Da allora iniziò un altro calvario, l’ennesimo. Il funzionario iniziò a richiedere delle integrazioni di documentazione.  Parte la prima richiesta di integrazioni alla quale attraverso il mio tecnico di fiducia alleghiamo quanto richiesto in data 16/02/201, arriva una seconda richiesta di integrazioni, con alcune ripetute già dalla volta prima ma comunque alleghiamo tutto in data 23/02/2021. Tutto ok, non dovrebbe mancare nulla. Già sto contattando i vari fornitori per ordinare il materiale ed essere pronti per il montaggio ed affrontare la stagione con la mia nuova attività (sudata fin dal lontano dicembre 2006), e invece no. Arriva una terza richiesta di integrazione con la quale mi si comunica che l’area in questione risulta essere P4 ovvero ad alto rischio idrogeologico (attenzione, dispongo di regolare concessione demaniale già autorizzata in quella zona) e vi sono altre concessioni demaniali nella stessa zona. Allora mi chiedo, se è area P4, sarà area P4 anche per tutti e cioè anche per gli altri concessionari, nonché per il comune di Messina che ha la concessione demaniale di un tratto di fognatura in quella stessa area. Faccio presente la cosa in maniera molto educata all’architetto chiedendogli se questa richiesta l’avesse fatta anche agli altri concessionari. Oltre al danno anche la beffa, in pratica devo subire una ulteriore procedura (per la quale passeranno anni all’autorità di bacino) mentre gli altri che hanno fatto richiesta dopo di me già lavorano da diverso tempo.

Attenzione, durante l’iter della mia concessione demaniale si era presentato questo problema della zona P4, ma soltanto perché ancora il lungomare risultava nel vecchio modo e non erano state apportate le correzioni fatte attraverso il ripascimento costiero avvenuto 15 anni fa.

Ma andiamo avanti. Arriviamo di già al 19/5/2021. Rispondo attraverso pec alla sua ultima richiesta mettendo nero su bianco i nominativi e i riferimenti degli altri concessionari nonché del tratto fognario del comune, riservandomi di fare accesso agli atti per verificare se avesse inviato richiesta di integrazione anche agli altri concessionari in merito a quest’area P4 e riservandomi di agire per le vie legali, ma non ricevo alcuna risposta in merito.

Il destino però sembra volermi bene e nella Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia escono le linee guida per il PAI in data 22/05/2021 dove, riferendosi agli stabilimenti balneari, viene concessa l’attività anche in zona P4 a condizione di inserire della cartellonistica relativa all’allerta meteo, in pratica quando ci sarà allerta meteo arancione o rossa non si potrà aprire al pubblico.

In data 24/05/2021 invio pec all’ufficio urbanistica con i riferimenti alla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia credendo di porre fine a questa pantomima. Invece no. Non ha rilasciato nemmeno questo nulla osta. Nessuno di loro vuole dare atto a quanto scritto sulla Gazzetta Ufficiale. Chiedo aiuto al sindaco De Luca inviandogli un messaggio sulla sua pagina Facebook e sul numero Whatsapp della sua segretaria in data 26/5/21 spiegando la situazione. La segretaria mi risponde che ha segnalato la cosa all’assessore competente.

Decido comunque di non rimanere con le mani in mano, visto l’approssimarsi della stagione, anche perché gli altri stanno già montando e io devo partire da zero. Anche se mi desse l’ok oggi, dovrei ordinare i materiali, predisporre gli allacci, aspettare i preventivi dei fornitori delle utenze, prendere nuovamente contatti con le ditte per il montaggio (ditte che avevo lasciato in standby ovviamente visto il protrarsi della situazione e che naturalmente nel frattempo hanno preso altri lavori). Insomma ero già ormai sul punto di perdere la quindicesima stagione balneare; ricordo prima richiesta fatta a dicembre 2006.

Il 28/5/21 chiedo alla segretaria del sindaco se ci sono novità sulla mia questione e mi risponde che le è stato riferito che la mia pratica ce l’ha il geologo…. Ancora? Ma se avevo inviato i riferimenti alla Gazzetta Ufficiale??? Ma allora quello che pubblica la Regione per l’urbanistica di Messina non vale niente? Non ricevo alcuna risposta dalla segretaria.

A fine maggio mi arriva una pec con un’ennesima presa in giro, nella quale mi si preannuncia parere favorevole a condizione (??) di entrare in possesso del parere positivo dell’autorità di bacino. Ormai penso che siamo su scherzi a parte…. La notte non dormo, inizio ad essere stressato, avere stati d’ansia, cerco di capire veramente cosa voglia da me, capisco che c’è qualcosa che non va. Non voglio pensare male anche perché in tutto quello che faccio non ho mai usato espedienti per oliare ingranaggi. Ma continuiamo…

Il 31/5/21 Invio richiesta di accesso agli atti al sindaco, all’ufficio urbanistica e all’assessore (sempre perché sono un cittadino rispettoso della legge) Non ricevo comunque nessun riscontro a questa mia richiesta.

In data 8/6/21 arriva pec da parte del comune di Messina nella quale chiede al demanio marittimo di Messina di verificare la bontà della mia concessione, ovvero se sia stata rilasciata in maniera regolare. Non gli basta più quindi l’eventuale parere di compatibilità da parte dell’autorità di bacino, né quanto scritto sulla Gazzetta Ufficiale, no. Voglio ricordare anche che sono numerosi gli enti dai quali deve passare una concessione: genio civile, soprintendenza, dogana, capitaneria, asp e anche COMUNE DI MESSINA. Si avete capito bene, anche il comune di Messina che ha dato il nulla osta all’epoca ora chiede se la mia concessione è regolare, concessione composta anche dal proprio parere.

La mattina del 9/6/21 chiamo la segretaria del sindaco per riferire l’accaduto e lei mi allarga le braccia. Non possono fare altro. Ma come? Vi metto a conoscenza di quello che sta facendo un dipendente comunale e tu mi allarghi le braccia? Siete a conoscenza di tutto, vi ho mandato messaggi, mail, vi sto chiedendo aiuto e fai spallucce? Allora i vostri blitz sono una farsa propagandistica elettorale. Ormai la stagione è anche stavolta bruciata.

Al sindaco voglio infine dire, oltre ad avermi appellato in vari modi, di farsi un esame di coscienza, se ce l’ha. E se ha fatto tutto quanto in suo potere per evitare l’accanimento nei miei confronti, eludendo le normali basi di democrazia amministrativa e uguaglianza. Perché il sindaco sapeva, non può fare quello che cade dalle nuvole solo perché chiamato in ballo dai sindacati. Proprio in merito a questa vicenda vorrei precisare che non mi va che quanto accaduto venga strumentalizzato ulteriormente per le vostre vicende politiche. Lasciatemi fuori per cortesia. 

Vi voglio allegare comunque una chicca. Uno stralcio del PAI, di questa famosa zona P4 tanto contestata e che non mi ha permesso di poter andare avanti nella mia attività. Ovviamente questo prima ancora che prendesse di mira addirittura il mio titolo concessorio in spregio anche alla sua precedente comunicazione con la quale dava parere positivo a condizione di ricevere compatibilità PAI. La zona evidenziata è soltanto una piccola porzione, fra l’altro lato monte, anziché lato mare nella cartografia. La profondità della spiaggia è sotto gli occhi di tutti tranquillamente. Proprio per questo rappresentai all’architetto la possibilità che quella striscia blu fosse rimasta invariata da prima del ripascimento costiero con il conseguente allungamento della spiaggia e dello splendido lungomare. Anche perché non avrebbe altrimenti senso che ci sia area di pericolosità P4 a monte della spiaggia e non invece a valle ovvero sulla battigia casomai, il punto più vicino alle sciroccate; ed anche a voler essere pignoli e presagendo un possibile dissesto idrogeologico lato monte vi è comunque lo sfogo del torrente che confluisce a mare a un centinaio di metri dalla mia concessione, mentre risulta essere proprio vicino ad altre già esistenti (e che sono state autorizzate prima di me…). Proseguendo, voglio fare notare che la linea blu (area P4) si interrompe nel punto esatto dove insiste la condotta fognaria sotterranea del comune di Messina. Anche il posteggio sulla statale risulta come area P4.

Infine voglio esprimere un mio umile pensiero, forse sbagliato, chi lo sa. Sono convinto che, se fossi stato davvero un delinquente o un mafioso, in questa città, la mia pratica sarebbe andata avanti senza intoppi, e non riuscirò mai a farmene una ragione.

Capisco che ideologicamente sono molto lontano dall’attuale realtà del contesto in cui vivo. Quando in passato ho ricevuto una richiesta di estorsione ho subito denunciato e non mi sono piegato. Il lavoro è un diritto. Non subire e non sottomettersi a strane richieste che bloccano gli ingranaggi lo è altrettanto.

Ripetendo la mia disponibilità nei confronti dell’architetto e non potendo entrare in merito ai fatti di quella mattina ho voluto comunque rendere pubblici gli antefatti, ma solo perché è accaduto ciò che non doveva succedere e c’è stata molta risonanza mediatica mio malgrado attorno alla vicenda. Io affronterò a testa alta ciò che è giusto ma anche altri dovranno affrontare ciò che è giusto per loro.

Ah dimenticavo… VERGOGNA. A TUTTI».

 

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Andrea
Andrea
11 Giugno 2021 11:29

Non c’è giustificazione che tenga. Una persona in ospedale con naso rotto e ossa fracassate. Aggressione con metodi mafiosi e violenza animalesca nei confronti di un architetto che tutta la città conosce come integerrimo, corretto e perbene.
E date questo spazio a chi osa scrivere questi poemi farneticanti?
Mi viene da vomitare