MESSINA. Lungo servizio di SkyTg24 sugli incendi che stanno funestando la città, con un’intervista al sindaco Renato Accorinti. «La situazione è tornata sotto controllo, malgrado ci sia ancora qualche focolaio da monitorare – ha spiegato il primo cittadino all’emittente nazionale – Purtroppo è una situazione che si verifica ogni anno per colpa della follia e degli interessi sporchi. L’autocombustione non esiste»

«Messina – prosegue Accorinti – è stata attaccata e accerchiata in un modo senza precedenti, con decine di focolai appiccati contemporaneamente da nord a sud, in un comune molto ampio, con 63 km da un estremo all’altro e 48 villaggi nelle colline che dominano lo Stretto. La difficoltà più grossa è stata quella di intervenire su tutti i punti. Dopo dei giorni d’inferno ce l’abbiamo fatta, riuscendo ad evitare danni a cose, persone ed animali, grazie anche a risorse regionali e nazionali. È chiaro che se ne va un pezzo di macchia mediterranea, ed è un dramma enorme: la natura siamo noi, distruggerla è un suicidio».

«Lo Stretto è uno dei luoghi più belli al mondo e Messina è una città meravigliosa, vicina alle isole Eolie, all’Etna e Taormina. Purtroppo il territorio è molto fragile, a causa del dissesto idrogeologico, dei 62 torrenti cittadini e dei terremoti. Non ci manca niente, solo le cavallette. Adesso chiederemo lo stato di calamità per il rimboschimento, fondamentale per evitare altri danni», conclude Accorinti, che ringrazia Fiorello, Angelo Rughetti, il ministro Marianna Madia e Beppe Sala per essere stati vicini alla città: «Tanta gente che ci vuole bene».

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