MESSINA. Il comune di Messina ha emanato a fine luglio un’ingiunzione di rimozione delle “opere eseguite abusivamente, con ripristino dello stato originario dei luoghi, nella striscia di terreno” tra la via Senatore Arena, la circonvallazione tirrenica, e la spiaggia: striscia dfi terrerno di pochi metri di larghezza, ma gravata da servitù di passaggio pedonale (cioè il libero transito esercitato dalla collettività per l’accesso al mare): i tanto invocati ed attesi varchi per accedere alla spiaggia tirrenica di Torre bianca a Faro, dalla Risacca dei due mari in poi.

Ad oggi ne sono stati notificati dodici, ai proprietari di terreni oggi completamente chiusi, sbarrati con cancelli (“presumibilmente abusivi”, recita la relazione della Polizia municipale che ha fatto un sopralluogo e una ricerca catastale per poter risalire alle proprietà), e costruzioni che, inglobando le stradine che portano al mare, impediscono l’accesso a mare garantito per legge.

Non è la prima volta che Palazzo Zanca ci prova, a rendere l’accesso alla spiaggia fruibile a tutti, e non solo ai proprietari: a settembre del 2024, il dipartimento di Urbanistica del Comune aveva già intimato la distruzione delle opere (cancelli, muretti, paletti) che impedivano l’accesso alla spiaggia, arrivando in un caso anche a elevare multe di 1.032 euro: provvedimenti regolarmente impugnati dai proprietari, con Comune costretto a annullare in autotutela il provvedimento qualche mese dopo averlo emesso. Anche perchè da parte degli uffici di Palazzo Zanca c’erano stati degli errori sostanziali nella fase di identificazione delle proprietà e delle posizioni giuridiche.

In un caso, un proprietario sosteneva di “non essere proprietario del passaggio su cui insiste il cancello abusivo”, in un altro, una proprietaria affermava che la stradina di accesso a mare (chiusa con cancello), sarebbe rimasta nella disponibilità “giuridica e sostanziale” del precedente proprietario del terreno, poi da lei acquistato: entrambi hanno dimostrato le loro ragioni, e infatti non sono destinatari del provvedimento emanato a  fine luglio del 2025.

 

 

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