MESSINA. I suoni e le vibrazioni del palco montato a pochi metri dalla Fontana di Orione potrebbero causare danni al capolavoro del 1500 di Giovanni Montorsoli. È quanto sostiene l’architetto Maurizio Rella, Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Messina Bene Comune” ed ex consigliere comunale, che ha presentato un esposto al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Messina, presso la Legione dei Carabinieri Sicilia stazione di Messina Arcivescovado, «circa l’accertamento di eventuali responsabilità per i danni che potrebbe subire la scultura marmorea, con i suoi delicati equilibri a causa delle potenti emissioni sonore e le vibrazioni emesse durante i concerti a pochi metri dalla Celebre Fontana», spiega.
«In considerazioni dello stato di degrado, ho più volte denunciato su account social e sulla stampa locale la mancanza di attenzione e valorizzazione, anche con opportuni interventi di Restauro e di cura costante e rispetto da tempo negato della Fontana di Orione del Montorsoli – si legge in una nota di Rella – Più volte ho sollecitato l’Amministrazione a trovare un’altra localizzazione del palco a una adeguata distanza dall’opera senza alcun esito. A questo punto rimarco l’attenzione sul fatto che più volte mi è stato riferito da alcuni Assessori che la recinzione di cantiere, per anni lasciata attorno alla fontana senza alcun motivo (mi sono battuto per mesi per la sua rimozione) ora viene collocata ad ogni evento per prevenire, a loro dire, atti vandalici. Ciò sarebbe richiesto dalla Soprindendenza ai Beni Culturali di Messina, una prescrizione inutile quanto sgradevole alla vista in una fontana che di per se risulta già provvista di una sua recinzione metallica, seppur posticcia e discutibile, (uno dei pochi casi nel mondo)».
«Avrei rinunciato volentieri a presentare l’esposto ma purtroppo ho trovato un muro di gomma e scarsissima attenzione per quello che si può definire senza tema di smentita un “gioiello” esempio di grande Bellezza», conclude l’ex consigliere comunale, che nell’esposto scrive che «ciò che desta forte preoccupazione è che le onde sonore emesse da potenti casse acustiche ad altissima intensità durante questi eventi possano danneggiare irrimediabilmente e gravemente la Fontana, per via anche delle forti vibrazioni, potendo causare micro e macro lesioni al monumento marmoreo, che con i suoi delicati equilibri, essendo un’opera del ‘500, che già soffre di problematiche strutturali come già accertato qualche anno fa dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, le cui indagini e analisi sono state commissionate dalla stessa Amministrazione Comunale».
«Le casse audio per i concerti, difatti, sono poste a pochi metri dal monumento – prosegue nell’esposto – più volte è stato fatto presente il problema e invece di evitare di montare il palco in quella zona della Piazza, si è preferito aggiungere una ulteriore inutile recinzione protettiva al monumento a prevenire eventuali atti vandalici, nonostante il fatto che quest’ultimo goda, raro caso al mondo, di una sua cancellata metallica, per come sopra riportato. In queste condizioni, evento dopo evento, si rischia di compromettere l’installazione
marmorea de qua, artisticamente unica nel suo genere nonché cardine della storia delle opere realizzate dal Maestro Montorsoli nella nostra città. Ne consegue che il probabile danneggiamento di parti dell’opera scultorea o, nella più grave delle ipotesi, un eventuale e mai auspicato crollo del bene creerebbero un immenso danno al patrimonio artistico-culturale che essa rappresenta non solo per Messina ma anche a livello Nazionale».
«Questo atto ha quale finalità quella di porre all’attenzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina questa situazione, urgente e grave, affinché gli organi competenti possano eseguire gli opportuni accertamenti e le necessarie indagini per valutare la sussistenza di eventuali profili penalmente rilevanti in relazione ai fatti sopra dedotti ed a quelli che si presenteranno in esito alle auspicate indagini – aggiunge Rella nella denuncia – In particolare, per quanto a mia conoscenza, segnalo che la Fontana di Orione risulta di proprietà del Comune di Messina e che sulla stessa, in base alla normativa vigente, deve essere esercitato il controllo da parte della Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali per la Provincia di Messina».
Quindi, con l’esposto Maurizio Rella chiede «il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Messina adito voglia disporre gli opportuni accertamenti e le necessarie indagini in ordine ai fatti così come esposti in parte narrativa, valutando la presenza di eventuali profili di responsabilità penale, attiva o omissiva, in capo agli Amministratori preposti alla tutela del bene storico-artistico-architettonico sopra richiamato, anche eventualmente del Comune di Messina e della Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali per la Provincia di Messina».



