MESSINA. «Siamo riusciti a colmare il gap di competenze nel digital marketing e nella comunicazione strategica nel settore giovanile, fornendo agli youth worker strumenti concreti per promuovere le proprie attività, le opportunità Erasmus+ e il loro stesso ruolo professionale». Così, soddisfatti, i volontari dell’associazione messinese “The Cave” annunciano la fine del training course che si è concluso ieri, lunedì 17 novembre, al Tindari Village Camping. Nello specifico, 27 operatori giovanili provenienti da Italia, Bulgaria, Germania, Nord Macedonia, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovenia e Spagna hanno partecipato, dall’11 al 17 novembre a un’iniziativa targata Erasmus+, promossa anche dall’Agenzia Italiana per la Gioventù e finanziata dalla Commissione europea.

«Nel settore del lavoro giovanile la promozione efficace è essenziale per coinvolgere un numero maggiore di giovani, rafforzare la visibilità delle iniziative e attrarre nuove collaborazioni. Questo nonostante molte organizzazioni e operatori giovanili non dispongono di competenze adeguate per comunicare in modo strategico, limitando l’impatto delle loro attività», commentano i volontari dell’associazione “The Cave”.

Da qui il risultato che è stato perseguito durante la settimana: rafforzare la capacità degli youth worker di comunicare in maniera efficace e professionale. Come? Attraverso un corso di formazione pratico e interattivo, guidato dal trainer Emanuel Caristi, che ha permesso ai partecipanti di acquisire competenze fondamentali nel digital marketing, nello storytelling, nella gestione dei social media e nella creazione di contenuti multimediali, permettendo loro di sviluppare strategie di comunicazione mirate, aumentando la visibilità del lavoro giovanile e migliorando la loro capacità di attrarre e coinvolgere giovani nei progetti educativi e nelle opportunità Erasmus+.

Attività di particolare importanza è stata anche quella svolta a Messina: un evento che ha visto protagonisti i 27 youth workers nel coinvolgere la popolazione locale e sensibilizzare la popolazione sull’educazione non formale. Questa attività ha permesso ai partecipanti di testare le tecniche di engagement digitale e storytelling in un contesto reale, mettendo in pratica quanto appreso nei giorni precedenti, oltre che dare grande visibilità al progetto.

A testimonianza delle attività svolte, i partecipanti hanno anche creato un handbook sulla promozione nel settore giovanile: «Si tratta di uno strumento (qui il link) che raccoglie strategie digitali, strumenti di comunicazione e metodologie di engagement testate durante il training», concludono i volontari, spiegando come questo manuale rappresenti una risorsa accessibile ad altri operatori giovanili e associazioni che desiderano migliorare la loro capacità promozionale.

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