MESSINA. “Perché non possiamo sapere che acqua beviamo? Perché non viene sfruttata l’acqua delle sorgenti e dei pozzi di Messina? Perché non mantenere la gestione dell’acqua in mani pubbliche?”: sono le domande che il Comitato “Vogliamo l’acqua dal rubinetto!” ha posto in occasione del convegno “Acqua in Sicilia: quale futuro?”

Il comitato ha posto l’accento sull’ordinanza sindacale del 5 settembre 2024: in sostanza dichiarava non potabile l’acqua di Messina a causa dell’immissione in rete di quella proveniente da quattro pozzi che non avevano ricevuto l’idoneità dall’Asp. Ordinanza revocata poi a maggio, ma secondo il comitato, “ad oggi non sono state ancora rese note le analisi dell’acqua dei pozzi: alla nostra recente richiesta scritta Asp risponde che il giudizio di idoneità resta provvisorio”.

Sulla potabilità delle acque messinesi, il comitato punta il dito verso l’Amam, partecipata che gestisce l’acquedotto, e sul sito della quale “mancano vari parametri previsti dalla normativa, si parla della qualità dell’acqua alla fonte e non di quella effettivamente in circolazione in città e nei vari quartieri dove s’inseriscono anche le acque di numerosi pozzi, e a oggi vengono pubblicate analisi risalenti a dicembre 2024 e gennaio 2025“.

Citando “una tabella nella quale abbiamo riassunto i risultati dei controlli effettuati da Asp tra gennaio e settembre 2024″, il comitato elenca “38 campionamenti non conformi per vari motivi (sforamenti valori di cloro, torbidità, conducibilità, batteri coliformi) riguardanti per la quasi totalità i villaggi nord (Spartà, Rodia), sud (Briga, Mili, San Filippo, Gazzi, Bordonaro) o collinari (Altolia, Molino, Massa, Castanea). Raramente si tratta di zone centrali”. Per chiudere, una richiesta imperativa: “Vogliamo l’etichetta dell’acqua erogata da Amam in città per fonte, per quartiere e con tutti i parametri previsti dalla normativa”

Poi c’è la questione delle bollette: “Ad Amam avevamo richiesto con pec del 04/05/2025 il rimborso di una quota delle bollette per aver erogato acqua non potabile a tutti gli utenti per 8 mesi: ad oggi l’Ente gestore non fornisce alcuna risposta”.

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