MESSINA. Hanno presentato un esposto-denuncia i genitori di Sara Campanella, dopo la chiusura del processo che la presidente della Corte d’assise, Maria Eugenia Grimaldi, questa mattina ha avviato e terminato per impossibilità a procede per “morte del reo”: l’ipotesi dei reati di favoreggiamento personale e concorso morale è contro la madre di Stefano Argentino, il 27enne che ha ucciso Sara e poi si è suicidato. Secondo i genitori di Sara e dei legali Cettina La Torre, Filippo Barbera e Riccardo Meandro, infatti, Daniela Santoro potrebbe aver aiutato il figlio a far perdere le proprie tracce.
Questo alla luce delle telefonate e dei messaggi intercorsi tra madre e figlio, sia dopo il femminicidio che nei mesi precedenti: gli avvocati hanno spiegato come nell’esposto-denuncia sono state depositate una serie di conversazioni e chat in cui si evinceva la “piena consapevolezza” da parte di Argentino della sua ossessione, oltre che la conoscenza da parte della madre di questi sentimenti che lui nutriva per Sara e che aveva manifestato a lei per messaggi: secondo i legali, infatti, la madre poteva e doveva agire per evitare l’assassinio.
Per quanto riguarda le telefonate dopo il delitto, la madre di Stefano ha già spiegato come lui l’avesse chiamata al telefono poco dopo aver commesso il reato, senza però menzionare di aver ucciso Sara.