MESSINA. Alla Fiab, federazione italiana ambiente e bicicletta, le ventilate modifiche alle future piste ciclabili in progetto non vanno giù. «Fiab Messina Ciclabile esprime perplessità nell’apprendere delle modifiche che l’amministrazione comunale ha deciso di apportare ai piani di sviluppo della rete ciclabile urbana». Così, i vertici dell’associazione prendono posizione contro i programmi annunciati dal sindaco della città dello Stretto, Federico Basile, in base ai quali «si prevede l’abbandono dell’idea di realizzare vere piste ciclabili a beneficio di corsie ciclopedonali (non chiamiamole piste), rinunciando a un intervento strutturale sulla via Garibaldi. Quest’ultima rappresenterebbe, invece, un asse strategico per la mobilità ciclabile cittadina, su cui intervenire con urgenza. Anche in termini di sicurezza stradale e moderazione della velocità visto l’alto tasso di incidentalità delle nostre strade», spiega una nota.

Le modifiche indicate – secondo Fiab Messina Ciclabile – «appaiono come un passo indietro rispetto a quanto necessario per costruire una mobilità urbana moderna, sicura e inclusiva. L’amministrazione afferma di voler garantire continuità ai percorsi ciclabili, ma nei fatti rischia di ottenere il risultato opposto. La ciclabile su via Garibaldi avrebbe rappresentato una connessione logica e diretta da piazza Cairoli verso la zona nord della città. Al contrario, si propone oggi una ciclopedonale monodirezionale in direzione sud su via Cesare Battisti, con caratteristiche che non garantiscono la sicurezza, né per chi pedala, né per chi cammina».

Ferma convinzione dell’associazione è che la strada intrapresa da palazzo Zanca vada in direzione opposta rispetto a quella imboccata nelle realtà più avanzate: «Da anni molte città stanno superando il concetto di ciclopedonale, optando per soluzioni più incisive, come l’introduzione delle “Zone 30”, dove tutti i veicoli, bici comprese, condividono la strada in sicurezza, grazie a una riduzione generalizzata della velocità. La bici è un veicolo e come tale va tutelata con infrastrutture dedicate o con una gestione integrata della strada, non confinata in spazi promiscui con i pedoni. L’esperienza già fatta sulla litoranea – incalzano gli esponenti locali della Fiab – dimostra l’inadeguatezza delle ciclopedonali: rendono difficoltosa la convivenza tra chi cammina e chi pedala. Il messaggio che sembra emergere è che a Messina non si possa nemmeno ipotizzare una riduzione dello spazio destinato alle auto, al contrario di quanto accade in molte città italiane ed europee, dove la mobilità sostenibile è una priorità».

Non intervenire su via Garibaldi, pertanto, «significa accettare lo status quo, fatto di sosta selvaggia, corsie preferenziali occupate abusivamente e spazi pubblici sbilanciati a favore dell’auto privata. Significa continuare a mettere l’automobile al centro dello spazio urbano, anziché le persone. Ci rendiamo conto – proseguono gli esponenti dell’associazione – che una rete ciclabile ben progettata non si costruisce in pochi mesi, ma è proprio per questo che servirebbe una visione chiara e condivisa. Purtroppo, rileviamo che anche in questa occasione l’amministrazione non ha ritenuto utile confrontarsi con chi da anni si occupa di mobilità attiva in città, perdendo un’opportunità di partecipazione e di ascolto».

«Confidiamo – la chiosa – che la prossima edizione della Settimana europea della mobilità, in programma dal 16 al 22 settembre, possa essere occasione di un confronto serio e costruttivo sul tema, come da Fiab Messina Ciclabile più volte auspicato e come promessoci in precedenti incontri dall’amministrazione».

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