MESSINA. «L’ “Uomo 56” o è Cateno De Luca o è Danilo Lo Giudice». Così ha detto il leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, durante la conferenza stampa di stamattina al Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, organizzata dopo le notizie di cronaca sull’inchiesta giudiziaria della Guardia di Finanza che coinvolge in primis il Presidente dell’Ars Gaetano Galvagno per alcuni fondi che sarebbero stati suddivisi fra i deputati “per non scontentare nessuno”. Perché uno degli alias utilizzati dalla Finanza è “Uomo 56”, e si riferirebbe al politico impegnato a portare contribuiti pubblici a Messina per conto di Sud chiama Nord con la presentazione di alcuni emendamenti (140 secondo le intercettazioni ma 40 secondo gli esponenti del partito). Inchiesta di cui, comunque, non è ancora stata notificata la chiusura delle indagini.

«È prassi che la chiusura del maxi emendamento avvenga con una conferenza dei capigruppo, a cui, per Sud chiama Nord, partecipiamo o io o Danilo Lo Giudice, all’interno dell’ufficio del Presidente del Parlamento», ha spiegato l’ex sindaco di Messina (con una maglietta con il 6 indossata accanto a quella con il 5 di Lo Giudice), sottolineando come non ci sia niente di illegale in quanto fatto e che, in ogni caso, sia una cosa che ha coinvolto tutti i gruppi parlamentari: «Perché questo attacco a Sud chiama Nord?», chiede riferendosi in particolare alla Gazzetta del Sud, con cui negli ultimi giorni si è sollevata una querelle (lunedì la conferenza era sulle donazioni al partito, qui l’articolo) e sui cui sono stati basati la maggior parte degli interventi.

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
meno recente
più recente più votato
Inline Feedbacks
View all comments