(ingrandisci la mappa e clicca sulle icone per conoscere lunghezza, motivo e ubicazione dei tratti non balneabili)
MESSINA. Su 56 km di costa da Giampilieri e Ponte Gallo, Messina ne ha 17 non balneabili, poco meno di un terzo: risultato in linea con quello degli anni scorsi, e che se da un lato certifica la generale ottima qualità delle acqua messinesi (la maggior parte non balneabili per questioni legate alle attività portuali, con ben tre scali e relative pertinenze), dall’altra indica come alcune delle zona in cui non è possibile fare il bagno per questioni di inquinamento, in questo stato si trovino da anni senza che se ne riesca a venire a capo.
Secondo la mappatura della Regione Siciliana, la maggior porzione non balneabile per inquinamento sono i 6,4 km che vanno dal cavalcavia alla zona sud, tra le foci dei torrenti Portalegni e Larderia, insieme ai 630 metri ubicati tra i 50 metri a sud dell’ex ospedale Margherita, a ridosso della spiaggia del Ringo (anche essa inquinata in passato e dal 2023 invece fruibile), e i 100 metri a nord della foce del torrente Annunziata, e ai 200 metri a lato del canale del lago Piccolo a Faro. L’assessore alle Politiche del Mare Francesco Caminiti ha spiegato che per la porzione inquinata del centro, nel corso del 2025 saranno in corso interventi di bonifica e risanamento.
Per destinazione portuale invece non è balneabile il tratto di quasi 9 km dal cavalcavia alla via Brasile, e un km e mezzo da Larderia all’area a sud del porto di Tremestieri: praticamente in tutto il centro città e buona parte della zona sud, dall’Annunziata a poco prima di Mili, non è possibile fare il bagno.
Infine il divieto di balneazione vige anche per i tratti di mare e di costa interessati da immissioni di sbocco di canali, fiumi, torrenti e depuratori, dalla foce del torrente Giampilieri a 50 metri a nord dello stesso, per un tratto di 50 metri; e da 100 metri ad est del depuratore di Acqualadroni a 100 ad ovest, per 200 metri.
