MESSINA. Tuma Records è una realtà messinese indipendente che, dal 2022 circa, si occupa di distribuzione, edizione musicale e produzione di eventi. Una realtà che crede ed investe in artisti che hanno una visione di lungo periodo della loro arte, che sanno cosa significa avere un’identità artistica e che vogliono costruire un percorso reale e sostenibile. Ma Tuma Records, in realtà, è molto di più, è un canale reale e concreto di musica che entra e che esce da Messina e dalla Sicilia. Un’opportunità per far viaggiare la musica nata qui oltre la nostra terra e per far arrivare in riva allo Stretto, e nell’ isola della Trinacria, musica proveniente da tutto il mondo, regalando ai messinesi, e ai siciliani, l’attitudine ai live, all’ ascolto e agli house concert proprio come accade in tutte le città europee. Un mondo fatto di concerti, serate ed eventi attorno al quale è nata una grandissima ed affiatata famiglia.

L’ anima ed il cuore di Tuma Recors hanno un respiro molto ampio: gli artisti che ne fanno parte, gli amici che la sostengono, i luoghi che ne ospitano gli eventi, le realtà che hanno creduto nei suoi progetti, i professionisti con cui collaborano, i fruitori che se ne innamorano ed ovviamente il suo affiatatissimo staff. L’ idea dell’ etichetta musicale indipendente nasce, come per le migliori delle idee, da un gruppo di amici che ha unito le proprie forze, le proprie competenze, le proprie professionalità e la propria determinazione: Giuseppe Belnome, classe ’93, dopo il diploma al Bisazza si laurea all’ Università di Messina in Scienze Politiche e prosegue gli studi tra Ravenna e Torino in Cooperazione Internazionale per la tutela dei diritti umani e dei beni etno-culturali, Gianluca Fontanaro, classe ’88, ha frequentato il Liceo Scientifico G.Sequenza e continuato gli studi al DAMS, Mattia Monaco, classe ’91, dopo il Liceo Scientifico Archimede si laurea in Scienze Politiche a Messina e prosegue gli studi a Ravenna in Cooperazione Internazionale per la tutela dei diritti umani e dei beni etno-culturali, Giovanna Romano, classe ’89, diplomata al Bisazza e laureatasi in Scienze della Comunicazione, editoria e giornalismo a Messina, Nicola Cassata, classe 91, che dopo il Liceo Classico Maurolico va a studiare Economia Aziendale in Belgio e successivamente Management & Governance a Siena, ed infine la palermitana Sabrina Pentecose.

Che cos’ è Tuma Records?

“Tuma Records è un’etichetta discografica indipendente atipica: siamo impegnati ed attivi come associazionismo culturale e, in particolare, nel panorama della musica e dello spettacolo agiamo sotto tanti punti di vista. Proprio per questo, infatti, ci piace definirci un caseificio musicale, soprattutto perché nel momento in cui abbiamo a che fare con un artista lo abbracciamo a tutto tondo. Tuma non si limita a distribuire musica ma aiuta gli artisti a: sviluppare un’identità chiara per il loro progetto, lavorare su uno storytelling che dia coerenza al disco e ai singoli, definire una strategia per la pubblicazione e la promozione, definire insieme il modo migliore per fare uscire il lavoro di un artista, creando un compromesso giusto tra i desideri di quest’ ultimo e le esigenze del mercato.”

 

Quando e come nasce Tuma Records?

Nasce nel post Covid, esattamente nel primo periodo in cui era possibile vedersi di persona. Molti di noi erano tornati da fuori, altri ancora avevano ripreso a suonare in sala prove e così era diventata un’abitudine quella di ritrovarci quasi ogni giorno al Dalek a chiacchierare con Claudio La Rosa. Nella nostra avventura sono stati fondamentali sia il Dalek Studio che la figura di Claudio, e tutto ciò sta a testimoniare il fatto che in città purtroppo mancano gli spazi e che quando gli spazi dove riunirsi esistono è proprio là che nascono le situazioni belle. Una cosa è stata molto chiara sin da subito: avevamo tutti tantissima voglia di darci da fare, avevamo tutti tantissime idee, avevamo tutti più o meno delle competenze nel settore e volevamo puntare a fomentare la cultura della musica in una realtà come Messina dove non è proprio facilissimo suonare. L’opportunità di rallentare le nostre vite nel 2020, e purtroppo, per alcuni, di fermarsi del tutto, ha riportato a casa due terzi dei The Jester, che ormai da anni non vivevano più a Messina e li ha fatti ritrovare a condividere l’affitto della sala prove del Dalek con La Stanza della Nonna. Da questo e dall’ unione con gli amici che ci ruotavano attorno, è nata un’occasione: non solo musicale, ma di connessione e confronto che ci ha portato a dare vita a Tuma Records.”

Perché la scelta di un’etichetta musicale?

“Abbiamo pensato non solo a quello che sarebbe piaciuto a noi stessi ed a quello di cui avevamo bisogno ma a tutta la rete sotterranea di artisti, tessuta in anni di tentativi di dare continuità e sostenibilità ai progetti musicali nel Sud, che stava vivendo un po’, per svariati motivi, la nostra stessa condizione. A Messina, al Sud, semplicemente, al momento, non esisteva un tessuto economico, sociale, culturale e professionale in grado di garantire a una band emergente la possibilità di esistere nel tempo e questo problema era evidente, mentre la soluzione non lo era e quindi andava cercata. Quando per anni hai fatto di tutto un po’, quando le tue esperienze e la tua formazione sono state frammentate e solo in parte legate al settore musicale, capisci che l’unica cosa che puoi fare è fermarti, studiare e analizzare la situazione. Così dopo un lungo approfondimento sul settore discografico e grazie alle consulenze di Damiano Miceli, persona essenziale, disponibile e profondamente legata al territorio, e delle persone da lui consigliate, Emanuela Teodora Russo in primis, abbiamo ritenuto opportuno scegliere la via dell’etichetta discografica e della distribuzione. Ci piaceva, inoltre, tantissimo l’idea di stare vicini alle band e agli artisti non solo durante la registrazione in studio, o nella costruzione di un live, ma anche nella costruzione della loro identità artistica, nella creazione di un concept grafico per il disco, nella gestione della loro musica una volta fuori.”

 

Come avete scelto il nome dell’etichetta?

“Volevamo un nome che richiamasse le nostre radici messinesi, ma al tempo non volevamo optare per qualcosa che fosse troppo palese, per non catalogarci eccessivamente, e che fosse, dunque, spendibile anche a livello internazionale. Una volta individuato Tuma, che ci sembrava suonare proprio bene, il logo ci è stato disegnato da Marco Cavallaro.”

 

Qual è la filosofia di Tuma Records?

“Facciamo musica in cui crediamo, crediamo dal punto di vista emozionale e qualitativo. La musica che ci comunica qualcosa è quella che si merita spazio. La filosofia di Tuma Records è cercare di fare ciò in cui si crede, ed infatti abbiamo, e seguiamo, progetti in tutta Italia che comprendono anche diverse fasce d’ età, dai giovanissimi che dobbiamo spronare ai professionisti navigati, ma quello che li accomuna è il modo in cui sposano la musica: ovvero vederla come un messaggio, un percorso di qualità e di comunicazione, che va dall’ inclusione al sociale. Per noi è importantissimo, tra l’altro, combattere il fenomeno della musica usa e getta e lavorare affinché si possano creare sempre più spazi dove si possa suonare e dove ci si possa esprimere.”

 

Nel momento in cui un artista viene a contatto con Tuma cosa lo aspetta?

“Possiamo notare noi un artista, o magari ci viene consigliato, o ci imbattiamo in lui per puro caso. Una volta avvenuto l’imprinting, dunque, l’artista si troverà ad avere un incontro collettivo con tutto lo staff. Successivamente, capito a che punto del processo creativo si trova e quali sono le sue idee, si inizia con un’attività di consulenza, molto importante è l’ approccio con Mattia, Nicola e Gianluca dal punto di vista artistico, e nel momento in cui il prodotto musicale è ultimato il primo contatto l’ artista lo avrà con Giovanna e Gianluca che si occuperanno di strutturare il progetto a livello di comunicazione, identità e storytelling, nel mentre con Mattia e Sabrina affronterà la parte relativa al contratto e tutta la burocrazia amministrativa varia ed eventuale, e Peppe si dedicherà ed elaborare una strategia di vendita del progetto a livello live ovvero concerti, tour, eventi e quindi creare un ponte tra la discografia e l’ esibizione.”

 

La città di Messina vi ha aiutati od ostacolati nel vostro percorso?

Messina ci ha aiutato tanto, basta solo pensare alla rete che ci ha sostenuti e ci sostiene: il Retronouveau, il Dalek, i giornali locali che ci hanno sempre dato spazio, tutti i professionisti che hanno collaborato e continuano a collaborare con noi, da Francesco Algeri a Giacomo Farina, Davide Pompejano, Valerio Perugini e tanti altri ancora. Messina è sicuramente un posto più complesso dove portare avanti un progetto come il nostro, ma è complesso farlo nel Sud in generale, da Roma in giù, purtroppo, il mondo della musica riscontra molte più difficoltà ed ostacoli, anche solo logisticamente parlando. Vivere a Messina ci ha fatto sentire l’urgenza di creare un qualcosa che non c’era, anche perché è una città così bella e con un potenziale così infinito che senti la necessità di far qualcosa per valorizzarla sempre di più e dimostrare che può stare al passo con altre realtà più grandi e navigate. Ed è anche importare far capire che esistono delle professioni nel mondo della musica, che si possono svolgere e svolgere seriamente, e sotto questo punto di vista abbiamo, in alcuni casi, dovuto fare un gran lavoro per far capire alle nostre famiglie e ad alcuni nostri amici che tipo di lavoro facevamo e stiamo facendo. Questo perché ci sono dei percorsi professionalizzanti nell’ ambito musicale che da fruitore non cogli e che vivendo in grandi città conosci, perché incontrarli è all’ordine del giorno, ma vivendo in città più piccole, invece, vengono quasi ignorati ai più.”

 

Cosa succede nel quartier generale di Tuma?

“Nel quartier generale di Tuma ci siamo definiti noi stessi, ci siamo definiti tra di noi, ed abbiamo imparato come funziona questo mondo sotto tutti i punti di vista, sotto e sopra il palco. Siamo partiti dai primi incontri che a volte duravano giorni e giorni, dormivamo tutti qui, per capire cosa volevamo fare e come volevamo farlo, chiedendoci chi eravamo e di conseguenza strutturandoci, e siamo arrivati ad ospitare sul nostro divano e nelle nostre stanze tantissimi artisti, con la nostra mascotte Flaca, amica a quattro zampe, cagnolina simpaticissima, sempre presente. Abbiamo accolto artisti nuovi, emergenti, o artisti che ci piaceva ascoltare e con cui abbiamo lavorato e creato un legame. Su questo divano abbiamo mangiato e chiacchierato con Mille, Mox, Bebo de Lo Stato Sociale e Gigi Potenza, Lelio Morra, i Melancholia, Francesco Sacco, Le Corse più Pazze del Mondo, Davide Shorty che compone con il sintetizzatore insieme ai Kosmosa, i Funky*Club Orchestra, e tanti altri. Abbiamo organizzato house concert, abbiamo portato il pubblico a stretto contatto con gli artisti, abbiamo organizzato talk, e così facendo si è creata una famiglia che gira attorno alla nostra realtà ed è bellissimo.”

 

Quali sono gli artisti che fanno parte del vostro roster?

“Abbracciamo artisti sia locali che non, di diverse fasce d’ età e diversi generi: La Stanza della Nonna, progetto cantautorale Messinese, in attività dal 2012, che con il singolo “Teresa” è stato il primo progetto lanciato dall’etichetta, Novo, cantautore Messinese che cerca di portare la tradizione della lingua siciliana, ad un approccio moderno, Il Cuppari, cantautore e produttore Messinese, con tantissime esperienze di spessore nazionale come musicista, Kosmosa Club, progetto nato in Basilicata, che viaggia nel mondo del Dream Pop, Tamè band di Torino, che si approccia al pop attraverso la musica soul e  R & b, i Basiliscus P, progetto Messinese, certezza dell’alternative rock, il cui ultimo disco “Spuma” è il primo album marchiato Tuma Records, I sordi, due fratelli provenienti dal Veneto, con il loro pop alternativo, Funky*Club Orchestra, collettivo proveniente da Torino, in cui il Funky e il soul fanno da padroni, Sven, progetto messinese che vola sulle ali del Jazz sperimentale,  Le Corse più pazze del mondo, progetto indie rock proveniente dalla Lombardia, Oratio, cantautore Siciliano, ovvero uno dei padri dell’indie Italiano, Kanerva, band indie rock di Torino, e magikAAAAArp, duo Nu Jazz di Palermo con respiro internazionale. Ma abbiamo anche collaborato con artisti come Mille, che oltre a suonare per noi ha girato per Tuma una live session, Shorty, Mox, Lelio Morra, Gaia morelli, Musicaperbambini, Befolko, Francesco Papalia e tanti altri ancora.”

 

Collaborazioni con altre realtà che ruotano attorno al mondo della musica?

“Collaborazioni in primis col Dalek Studio, che ci ha visti nascere, e con cui c’ è di base un ottimo sodalizio, diciamo per il resto che il tutto ha preso forma con realtà che hanno creduto in noi e ci hanno dato fiducia: Davide Patania con il Retronouveau che ci ha affidato l’ organizzazione di alcune serate di musica live, e questo è un piccolo pezzo di cuore e di casa, tra l’ altro noi ci teniamo tantissimi a presentare al Retro i nostri progetti, è il nostro banco di prova dove ci piace portare il primo ascolto, Crox Concerti, realtà di Palermo, con cui condividiamo uno storico e con cui siamo cresciuti insieme sotto un certo punto di vista, che abbraccia e completa come visione quello che fa Tuma per la musica in Sicilia, abbiamo collaborato con la Mind di Palermo con cui abbiamo organizzato una rassegna, abbiamo collaborato con la Fondazione Horcynus Orca in occasione del Pelorias Sea Sound, con il format Fuori Salotto, collaborazioni con Indiegeno Fest con cui siamo partiti con uno spazio datoci come realtà attiva sul territorio ed adesso ci ha promossi a referenti del territorio, i Magazzini sul Po e tanto altro ancora. Ed è stato molto importante per noi, inoltre, ricevere il patrocinio della Regione Sicilia e del Comune di Messina in vari eventi che abbiamo organizzato.”

Cosa bolle in pentola?

“Di recente sono usciti dei nuovi lavori di due progetti in cui crediamo tanto, ovvero Le Corse Più Pazze del Mondo ed i magikAAAAArp, per il resto in programma abbiamo diverse uscite che pian piano andremo a spoilerare ed annunciare, varie collaborazioni con progetti locali, anche in vista dell’estate, faremo parte dell’organizzazione di Indiegeno Fest, e saremo al Pelorias il 25 luglio 2025 in collaborazione con Crox Concerti e con la Fondazione Horcynus Orca. Il Pelorias è una realtà che rispecchia molto la nostra filosofia dato che si ispira al mito della linfa Pelorias che girando il mondo raccoglieva tantissimi suoni diversi per poi riportarli nello Stretto di Messina proteggendolo e dunque, rifacendoci a questo mito, ci piace l’idea di portare su questo palco la nostra visione della musica ed un’offerta sonora vastissima.  Ed ovviamente stiamo mettendo le basi per un calendario estivo di eventi in città e fuori. L’ evento più vicino, intanto, è quello del 20 aprile 2025, al Retronouveu con la Tuma Night: si esibiranno i magikAAAAArp ed Oratio.”

Quali sono tre motivi per partecipare ad un evento Tuma Records?

“Per ascoltare buona musica, per sostenere la musica indipendente e perché probabilmente vedrai qualcosa che ancora non hai visto, nel senso di qualcosa che già ascolti ma che non è mai arrivata live in città o nel senso dello scoprire un nuovo progetto musicale, ritrovandoti in una bella situazione con tanta bella gente proprio come succede in tante altre città Europee.”

 

Qual è il vostro PS (Post Scriptum)?

“Come la musica, che sa parlare attraverso i suoi mille linguaggi e le sue forme, Tuma Records vuole dialogare attraverso la creazione di spazi materiali e immateriali, percorsi e progetti a beneficio di ogni artista e del suo pubblico, della comunità e della scena musicale, siciliana e non solo.”

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