Raccontare la più importante competizione sportiva nella propria città non è affatto banale. Si può essere, per esempio, un fotografo, un giornalista e mettersi in sala stampa, al traguardo, sotto il podio a fare foto e scrivere il pezzo per domani riportando chi ha vinto, com’è andata la competizione, la dichiarazione di Vincenzo Nibali riguardo il suo ritiro e chiudere il proprio pc e andarsene a casa.

Ma il Giro d’Italia è più di una semplice competizione: è una vera e propria emozione. Non soltanto per chi gareggia, per il comitato organizzatore, per chi lavora e vede avverare ciò in cui ci crede e si impegna per 21 giorni, e moltissimi di più per organizzare, a girare tutta l’Italia senza mai tornare a casa, ma soprattutto per gli spettatori che stanno nel pubblico, per chi  sta lontano dalla propria città e vede la Madonnina, la litoranea, Ganzirri, e la riviera sulla quale si è fatto il bagno. Vivere il Giro vuole dire organizzarsi per uscire di casa con gli amici, con la propria famiglia, farsi una passeggiata a piedi, trovare un parcheggio, e poi studiare al millimetro dove posizionarsi. La gioia a vivere il traguardo è sempre tanta: soprattutto l’attesa che passi il gruppo a tutta velocità.

Così, fotografare quei visi, quelle famiglie, quei gruppi di amici è stato come immortalare per un istante la faccia della felicità. Nella galleria troverete anche le foto della competizione. Ma quelle si possono reputare secondarie rispetto alla vita al di fuori del circuito di gara.

Finite le parole. Iniziano le foto.

 

 

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