MESSINA. “Siamo preoccupati per le vicende degli ultimi giorni che vedono protagonisti gli studenti vincitori di borsa di studio erasmus presso Unime che dovrebbero apprestarsi a partire per il secondo semestre. Non riusciamo a comprendere le motivazioni, così come le argomentazioni del CRUS, che spingono la nostra Università e il nostro Rettore a sospendere ancora una volta gli Erasmus fino al 14 febbraio, mentre diverse Università italiane garantiscono la possibilità di partire in sicurezza per i propri studenti”. Così in una nota scrivono i componenti del sindacato studentesco Udu Messina, insieme alla Flc Cgil Messina.
“Vi è un problema di disparità a livello nazionale: l’Ateneo di Milano, per esempio, in linea con le direttive della CRUI del 17 dicembre 2020 autorizza la riapertura dei flussi di mobilità internazionale di studenti e docenti sia in entrata che in uscita; l’Ateneo di Pavia favorisce e consiglia la modalità virtuale ma consente la partenza se vi è la conferma della disponibilità dell’ente ospitante, nel rispetto delle regole di ingresso stabilite da ciascun Paese”, spiegano.
“Gli studenti e le studentesse che in queste settimane si stavano preparando a partire avevano già iniziato a prenotare viaggi e alloggi e si trovano, di nuovo, in una situazione di incertezza causata dalle risposte non chiare anche da parte dell’ufficio mobilità Erasmus Unime, infatti non siamo riusciti a comprendere cosa c’entrassero le discutibili ordinanze del sindaco di Messina o quelle regionali che niente hanno a che vedere con la didattica che avviene in paesi stranieri”, evidenziano.
“Nelle sedi ospitanti all’estero i programmi di mobilità Erasmus proseguono senza problemi e spesso le università si sono attrezzate per ricevere gli studenti nel modo migliore possibile tramite una didattica mista o online – sottolineano – Non capiamo perché agli studenti della nostra Università debba essere negato il diritto di partire se le università ospitanti sono pronte a riceverli”.
“Tenuto conto anche delle note emanate dall’Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire, resta per noi inspiegabile la decisione di Unime. Chiediamo quindi di poter incontrare il Rettore dove poter essere ascoltati per chiedere: che vengano garantite le partenze ove le università ospitanti siano disponibili ad accogliere i nostri studenti; che venga garantita la DAD per quei casi in cui non è possibile partire; che la nostra Università si impegni a contattare tutte le Università ospitanti con cui ha stipulato convenzioni per gli Erasmus, chiedendo di attivare la DAD per gli studenti impossibilitati a partire, nei casi in cui non sia ancora stata attivata questa possibilità e, vista la complessità della situazione generale, di posticipare la data entro la quale gli studenti possono recarsi in presenza presso le sedi ospitanti. Chiediamo di essere ascoltati per poter tutelare i diritti degli studenti e delle studentesse”, concludono.