MESSINA. Produrre energia dalle onde e dal mare, è l’obiettivo di Enea, il laboratorio di modellistica climatica e impatti, che vorrebbe posizionare Pewec (Pendulum wave energy converte) anche sulle coste messinesi. Il progetto prevede l’istallazione di uno strumento galleggiante, simile a una zattera, con all’interno un pendolo che, collegato a un generatore, produce energia grazie al movimento delle onde.
Le coste dell’Atlantico e del Mediterraneo sono le più indirizzate allo sfruttamento di questa risorsa naturale, per questo è stato pensato di inserire uno dei galleggianti di Enea e del suo programma sulle coste Messinesi.
“Sfruttando le maree dello stretto di Messina – ha spiegato al Sole24 Ore Gianmaria Sannino, responsabile del laboratorio Enea di modellistica climatica e impatti – si potrebbe produrre una quantità di energia in grado di soddisfare il fabbisogno della città. La produzione di energia potrebbe arrivare a 125 GW/h l’anno grazie allo sfruttamento delle correnti che raggiungono velocità superiore a 2 metri al secondo: questo dipende anche da dove si posiziona lo strumento”
Secondo il primo rapporto del progetto europeo OceanSET 2020 l’Italia è al primo posto tra i Paesi mediterranei e al secondo in tutta Europa, subito dopo il Regno Unito, (con circa 5 milioni di euro l’anno ) per finanziamenti pubblici all’energia dal mare. I dati sono raccolti ed elaborati dall’Enea, che opera come rappresentante nazionale al SET-Plan Ocean Energy, il gruppo che implementa il Piano Strategico europeo di sviluppo delle tecnologie energetiche marine.
si vabbe’!! non riusciamo a realizzare nemmeno un’isola pedonale figuriamoci se siamo capaci di realizzare il ponte sullo stretto o questo progetto di autosufficienza energetica. dovremmo volare molto piu’ basso. riuscire a non far gettare a terra i rifiuti da tutti i messinesi sarebbe gia’ una conquista epica. poi, gradualmente e a piccoli passi, potremmo spostarci verso conquiste piu’ ardite