Sorellanze

(Derive e approdi; Silvia Lippi e Patrice Maniglier, 2024)

Diventare femminista non è solo una scelta razionale. È una risposta vitale a traumi così profondi che si perdono nella notte delle nostre storie singolari: #MeToo. Il femminismo non sarebbe così potente se non avesse un significato inconscio. Eppure la psicoanalisi sembra non volerne sapere nulla. Questo libro rompe questo silenzio introducendo il concetto di sorellanza nella clinica e nella teoria psicoanalitica, sostenendo al contempo un femminismo che sia capace di dare largo spazio ai propri elementi pulsionali, traumatici e folli. Lippi e Maniglier prendono come guida improbabile in questa impresa una donna, lesbica, schizofrenica, criminale: Valerie Solanas, che immagina un mondo che si costituisce a partire dalle sole relazioni tra donne – un mondo di sorelle. La sorellanza non si limita alle relazioni tra persone già identificate come donne, è un tipo di legame sociale nel quale si comunica direttamente a partire dai nostri traumi reciproci, in una forma fabbricata in comune, qui chiamata «sintomo condiviso». Con un linguaggio chiaro, impertinente e rigoroso, il libro getta le basi per una psicoanalisi sororale. Parla così a tutte e a tutti coloro che aspirano a pensare, vivere e desiderare al di là degli immaginari della dominazione maschile.

Da leggere perché il libro ha un approccio inedito che può trasformare il concetto di cura da una costrizione ad un potere.

 

 

Gli spazi delle donne

(Derive e approdi; Michela bassanelli e Imma Fiorino, 2024)

Nell’attualità come nel passato, il lavoro produttivo, riproduttivo e di cura condiziona le loro esistenze, ma segna altresì con forme di inclusione o di segregazione socioculturale l’organizzazione dei luoghi domestici e pubblici abitati dalle donne. Alla luce dei contemporanei dibattiti sulle questioni ambientali, sociali ed economiche che mostrano la persistenza di forti disuguaglianze, la questione degli spazi quotidiani entro cui le donne vivono e lavorano resta un campo d’indagine da esplorare con attenzione. Il volume affronta il rapporto fra le donne, le attività produttive e di cura e gli spazi per narrare la sua evoluzione nel corso delle diverse epoche e mettere in rilievo le strutture gerarchiche o d’innovazione presenti nella società occidentale e i loro riflessi sul luogo abitato.

Sicuramente bisogna rivedere i nostri spazi e le nostre prospettive. Utilizzare la prospettiva di genere potrebbe essere una soluzione per riprogettare i nostri spazi.

 

 

La libertà o niente

(Eleuthera; Emma Goldmsn, 2024)

Con lo stile diretto che li ha resi celebri, questi scritti di Emma Goldman restituiscono il profilo intellettuale e umano di una libera pensatrice mossa da una «furiosa passione di vivere». Dichiarata dal direttore dell’FBI, il famigerato J. Edgar Hoover, «la donna più pericolosa d’America», Goldman è stata a cavallo fra il XIX e il XX secolo una formidabile propagandista, apertamente atea, anticapitalista, antimilitarista e antinazionalista. Irriducibile nemica del puritanesimo (anche in ambito radicale), si è battuta ovunque – dagli Stati Uniti alla Russia sovietica – a favore dell’uguaglianza, a cominciare da quella di genere. Ha così anticipato di mezzo secolo molte delle successive battaglie progressiste: contro la pena di morte, il sistema carcerario, la leva obbligatoria e la criminalizzazione dell’omosessualità, e a favore dell’educazione sessuale, della contraccezione, dell’istruzione mista… Tutte battaglie per le quali è stata più volte denunciata, arrestata, deportata. D’altronde, come lei stessa dice, «la sfida e la resistenza sono sempre illegali, ma è appunto lì che risiede la salvezza dell’umanità».

Leggere di un esempio di resistenza cosi appassionata è sicuramente un esempio virtuoso sempre attuale.

 

 

Sciroccate. Storie di traverso da sud

(Tamu; Autrici varie, 2023)

Il sud Italia di “Sciroccate” è un mosaico di affetti, marcato dallo sradicamento di chi è partito verso nord, di chi vive in comunità frammentate o arriva da un diverso sud del mondo. Dieci racconti che sono luoghi di rifugio da cui si articola una scrittura densa e stratificata. Le città e i paesi del Meridione si riempiono di parole nuove per l’intimità familiare, traiettorie di affermazione della sessualità e del genere, asimmetrie tipiche della migrazione. Una prospettiva rara – chi scrive ha venti o trent’anni – in una forma corale dove la contrapposizione tra chi parte e chi resta si disfa, e l’appartenenza diventa oggetto di sabotaggio e rivendicazione, affetto e sarcasmo, rimpianto e scelta.

Da leggere tutto in un fiato e riconoscersi tra le pagine.

 

 

Strade di donne in Iran

(Astarte; Rassa Ghaffari, 2024)

Anonime figure avvolte in lunghi drappi neri o ragazze iper-truccate con i capelli al vento: la rappresentazione delle donne iraniane è spesso appiattita in una narrazione bipolare che tende a ridurne la complessità e dinamicità alla battaglia contro il velo obbligatorio. Dalle prime, oceaniche manifestazioni contro l’abrogazione dei diritti femminili nel 1979 al movimento “Donna Vita Libertà” del 2022, generazioni di iraniane hanno portato avanti con creatività e resilienza le proprie istanze di emancipazione e battaglie sociali. Una lotta intersezionale, come le più recenti proteste insegnano, per la crescita e l’affrancamento della società intera

Da leggere per cercare di comprendere meglio la realtà dei fatti al di là delle narrazioni che ci vengono imposte.

 

 

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