MESSINA. Uil e Cgil tornano alla carica su Atm, volendo vederci chiaro sulla situazione debitoria dell’azienda, cogliendo al balzo il doppio ruolo di Revisore dei conti e presidente della società che gestisce la piscina Cappuccini, debitrice del Comune, sollevato ieri dal consigliere del gruppo misto Salvatore Sorbello.

“Sembrerebbero troppi gli interrogativi e le evidenti contraddizioni sul ruolo del presidente del collegio dei revisori dei conti di Atm. Pertanto, auspichiamo che il Consiglio Comunale sospenda in autotutela la delibera di liquidazione di Atm e si proceda incaricando un’agenzia per la certificazione dello stato patrimoniale dell’azienda”, scrivono i segretari generali dei sindacati Giovanni Mastroeni e Ivan Tripodi, e i segretari delle federazioni traporti Carmelo Garufi e Michele Barresi.

“La vicenda della presunta incompatibilità di Felice Genovese nel doppio ruolo di presidente del collegio dei revisori di Atm, società partecipata del Comune,  e di presidente della società che gestisce la piscina comunale Cappuccini, che ha un cospicuo debito con lo stesso Comune, non può che riconfermare quanto Cgil e Uil hanno palesato durante tutto il percorso del Salva Messina quando, snocciolando i numeri dei bilanci e le normative, hanno da sempre considerato la liquidazione dell’azienda trasporti un atto politico e non un obbligo dovuto alla reale situazione finanziaria”, affermano.

“Felice Genovese, occorre ricordare, ricopriva entrambi gli incarichi fin dai tempi dell’amministrazione Accorinti, e, già negli scorsi anni, la presunta incompatibilità era stata segnalata dal Sindacato agli organi competenti. Recentemente, dopo la riconferma di Genovese nel ruolo ricoperto in Atm decisa dal sindaco De Luca, non era di certo sfuggito alle scriventi OO.SS. che nelle relazioni prodotte dal presidente del collegio dei revisori al nuovo Cda e al sindaco sui conti di Atm, dal giugno 2018 in poi, avevano fatto riscontrare una sostanziale modifica sul merito della gestione economica degli ultimi 5 anni dell’azienda, dipingendo scenari ben più gravi e quasi a smentire le precedenti analisi dello stesso collegio dei revisori dei conti, presieduto sempre da Genovese, prodotte nella gestione Accorinti – Cacciola”.

“Oggi che vengono legittimamente avanzati dubbi da parte del Consiglio Comunale sulla compatibilità del doppio ruolo di Felice Genovese, in attesa che si faccia piena luce sulla vicenda non possiamo permettere che restino dubbi alcuni e sembra oltremodo necessario si blocchi il processo di liquidazione dell’ATM. Riteniamo che sia necessario fugare ogni legittimo dubbio e torniamo a chiedere che il Consiglio Comunale, come previsto in un emendamento approvato durante la discussione sul Salva Messina, pretenda che la certificazione dello stato patrimoniale dell’azienda sia effettuato da un’agenzia terza e sospenda fin da subito la procedura di liquidazione che nei fatti è rimasta ferma al novembre 2018”, concludono

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Clara
Clara
8 Aprile 2019 11:49

De Luca ha deciso di rovinare Atm solo per poter fare la differenza con Accorinti. Non si entrava per pubblico concorso nelle partecipate viddanu? Non come Messinasocialcity vero? Adesso arriveranno i contenziosi,il danno erariale,il dissesto dei trasporti… ma tanto a de Luca che importa,paghiamo noi mica lui,anzi lui si arricchisce.
Poveri coglioni,lo paghiamo per rovinarvi.