MESSINA. Da un lato un parcheggio improvvisato a pochi metri dalla Cattedrale, dall’altra una mega bancarella, regolarmente autorizzata, che vende “calia”, pistacchi tostati e caramelle gommose. È lo scenario che si presenta da qualche giorno ai cittadini e ai turisti che fanno tappa nel luogo più rappresentativo della tredicesima città più grande d’Italia: piazza Duomo, a Messina. Gremita ogni weekend di decine di venditori ambulanti, quasi tutti abusivi, che prendono possesso dello slargo, via Lepanto inclusa, la piazza è divenuta da due giorni un parcheggio a causa di una “dimenticanza” del Comune, che dopo la rimozione della pista di ghiaccio natalizia non ha rimesso a posto i paletti che delimitano la piazza vera e propria con la “antipiazza”, lo slargo adibito a parcheggio dal quale si accede dal corso Cavour.

 

 

Senza “ostacoli” davanti, non si capisce secondo quale logica, parecchi automobilisti hanno ritenuto di poter ignorare il divieto di accesso e sono entrati direttamente in piazza sia durante la baldoria del sabato che durante la domenica, parcheggiando tranquillamente in quella che dovrebbe essere una zona pedonalizzata, facendo “manovra” a pochi metri dalla basilica. Dalla parte opposta della piazza, invece, lo scenario si “colora”, con una pantagruelica bancarella della calia, autorizzata dal Comune, con affaccio privilegiato sulla Cattedrale.

 

 

 

 

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