MESSINA. E se si facesse un referendum per unire Messina e Reggio Calabria? A lanciare la proposta di un’unica Città dello Stretto sono il sociologo Tonino Perna e lo storico Daniele Castrizio, che mercoledì 12 febbraio, nella sala stampa del Museo archeologico della Magna Grecia di Reggio Calabria, hanno rilanciato l’idea, rivoluzionaria e provocatoria, di accorpare i due comuni “gemelli” separati dal mare. Le ragioni della proposta? La collocazione geografica, tradizioni e problematiche affini e “l’isolamento dal restante territorio regionale”.
Secondo Perna e Castrizio, infatti, per conformazione del territorio e trascorsi storici, Reggio sarebbe distante da Cosenza e Catanzaro così come Messina lo è dall’asse Catania – Trapani – Palermo. Al contrario, un’area integrata dello Stretto valorizzerebbe le due città collocate sulle sue sponde, sancendo nei fatti una continuità millenaria, con la nascita di un sistema di trasporto intercomunale e l’unione fra le rispettive Università.
La proposta prevede l’unione dei due comuni capoluogo di provincia (con un ente che ne coordinerebbe le attività), e in seguito il coinvolgimento degli altri comuni limitrofi: l’obiettivo finale è la nascita di una Regione dello Stretto che inglobi le due città metropolitane, con un territorio esteso da Gioia Tauro a Milazzo. Una “rivoluzione” (prevista secondo i proponenti dall’articolo 123 della Costituzione) che richiama alla mente quanto accaduto in Veneto anni fa, quando tre comuni chiesero di essere annessi al Trentino alto Adige, regione a statuto speciale proprio come la Sicilia.
Ad aderire alla proposta, apartitica, anche molte associazioni, tra cui il Touring club di Reggio Calabria e Messina. «Tutte le forze politiche possono aderire. Occorre che sia una battaglia di tutti».
Mi piace Navarra PERCHÉ,un commisario sgombra ogni malpensante di speculazioni per il risanamento di una vergogna che dura un secolo.
Sarebbe un’ottima cosa ma bisognerebbe migliorare i collegamenti tra le due sponde