MESSINA. Sembra essere riscoppiato l’amore fra il leader della Lega Matteo Salvini e il sindaco di Messina Cateno De Luca, uniti in questi giorni dalla loro battaglia contro il Governo sulle misure previste per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Una “sintonia”, affine anche nei toni e nella comunicazione sui social, certificata dal messaggio di solidarietà dell’ex Ministro in seguito alla denuncia per vilipendio della Repubblica e delle forze armate a carico di De Luca da parte del successore di Salvini al Viminale, Luciana Lamorgese.
“Uno difende (coi modi disponibili) i suoi cittadini, l’altra produce moduli e burocrazia”, ha scritto il leader del Carroccio sui social, ma non è l’unico “assist” servito al sindaco di Messina dall’ex vice premier, che in questi giorni ha più volte rilanciato le prese di posizione di De Luca, invitando gli utenti a seguirlo in tv e sposando le sue battaglie. E il sostegno sembra aver dato i suoi frutti, considerando la crescita repentina dei like sulla pagina del primo cittadino, che nel giro di un paio di giorni, complici anche le numerose comparsate sulle tv nazionali, ha più che raddoppiato i suoi follower.
A sancire la comunità di vedute fra i due anche la “gaffe” comune sui fondi erogati dal Governo per i buoni spesa, ammontanti per entrambi a sette euro a testa (sebbene De Luca abbia poi parzialmente corretto il tiro).
Al momento, la vicinanza sembra unilaterale, e testimonierebbe un tentativo da parte della Lega di cooptare un oggi utilissimo (e seguitissimo) alleato nei confronti del nemico comune, il Governo, dal momento che De Luca (formalmente vicino a Forza Italia) non ha apparentemente mostrato alcun tipo di avvicinamento o ammiccamento, non facendo menzione della Lega in nessuno dei suoi numerosissimi interventi in tv dell’ultima settimana. I gesti clamorosi di De Luca stanno riscuotendo parecchia attenzione, ma è solo la Lega a tentare di mettergli un “cappello politico” sopra.
Ad accomunarli è, oltre all’intensivo uso dei social (con una megatruttura alle spalle Salvini, del tutto gestito in autonomia, e con parecchio successo, quello di De Luca), ma soprattutto il tema del risanamento e la “contrapposizione” fra i migranti e i cittadini che vivono nelle baracche: Nell’estate del 2018, era sindaco da pochi giorni, De luca invitò Salvini a mangiare una granita in baracca (invito che non si concretizzò mai)
Eppure, i rapporti fra i due non sono stati sempre idilliaci, a partire dalle presunte “avances” dell’allora deputato regionale per candidarsi con la Lega, che Salvini sostenne qualche anno fa di avere rifiutato, passando dalla sfuriata di De Luca dopo essere stato etichettato come “impresentabile”. De Luca invece il rapporto mai scoccato lo raccontava diversamente: «Io andrò alla Regione e lo dico anche a quell’ignorante e cafone di Salvini, che è venuto ai convegni Fenapi e voleva che io entrassi nella Lega mentre ora mi taccia di essere impresentabile». Era il 10 novembre del 2017 quando l’attuale primo cittadino di Messina, arrestato da appena due giorni con l’accusa di evasione fiscale, si scagliò contro l’allora Ministro degli Interni al termine del processo, finito con assoluzioni e prescrizioni, sul cosiddetto “sacco di Fiumedinisi”.
A fomentare la rabbia di De Luca erano state delle dichiarazioni rilasciate da Salvini subito dopo il suo arresto: «Abbiamo fatto bene a dire dei ‘no’ a qualcuno che si proponeva per le nostre liste offrendo voti e sostegno. La cronaca di oggi ci ha dato ragione». E ancora: «De Luca era uno di quelli che si era proposto e a cui abbiamo detto ‘no grazie’».
Tesi, questa, sempre negata da De Luca, che reagì definendo Salvini un imbroglione patentato. «Esibisca le prove o vada a….»
Dopo quello scontro dialettico, i due si sono “incrociati” nove mesi dopo, quando, in occasione della visita a Furci dell’allora Ministro, De Luca invitò Salvini a prendere una granita con lui dentro… “una baracca nel lebbrosario messinese”. Un’occasione per mettere al corrente il leader della Lega sul suo progetto di Risanamento e per sollecitare il Governo sulla dichiarazione dello stato di emergenza sanitario-socio-economico.
Per motivare Salvini a fare un salto in città (già fatta in realtà a novembre, in via Taormina), De Luca utilizzò un argomento col quale il leader della Lega va a nozze: «So bene che essendo Italiani non sono visibili come i tanti migranti che cercano e trovano rifugio in Italia. A loro nessuno ha mai garantito 40 euro al giorno per il vitto e per un tetto o, meglio, una stanza di albergo. Per questo motivo intendo accompagnarlo in una di queste 7 baraccopoli in cui abitano circa 10 mila persone in strutture precarie e fatiscenti e in condizioni di vita di gran lunga al di sotto degli standard minimi di igiene e sicurezza. Se resisterà al caldo asfissiante ed insopportabile ed olezzi malsani dell’ambiente come l’evaporazione dell’ eternit potrà degustare in una di queste baracche la vera granita siciliana, quella che da secoli è preparata a Messina».
«Venga Ministro, venga a vedere con i suoi occhi – incalza De Luca – Sono sicuro che dopo aver constatato la gravissima situazione di degrado diventerà il nostro migliore “alleato” per rappresentare nel Consiglio dei Ministri che a Messina esiste un’emergenza che, per troppo tempo, è stata colpevolmente sottovalutata».
L’incontro fra i due si svolse poi a Ferragosto del 2018, al molo della base della Marina militare a San Ranieri. Sul tavolo del dibattito, tre argomenti principali: sbaraccamento, scuole e hotspot, con Salvini che si è soffermato sul problema delle baracche, spiegando che non solo lo conosceva bene, avendole visitate a novembre, ma che è una situazione da risolvere al più presto, assicurando l’appoggio del governo, senza sbilanciarsi troppo. «E’ una questione di dignità, e mi incuriosisce che ci siano messinesi che vogliono ospitare migranti quando hanno concittadini che vivono in mezzo ai topi», commentò, annunciando la volontà di ridimensionare l’hotspot di Bisconte.
[…] ha fornito la sua versione sui suoi rapporti con la Lega, con Nino Germanà e con Matteo Salvini (qui la ricostruzione della lunga liason). Gli animi si surriscaldano durante l’intervento del sindaco, con i toni che si fanno man […]