Il tuttologo

 

Se il buon Jung fosse ancora vivo, metterebbe da parte i suoi studi sull’inconscio collettivo per concentrarsi notte e giorno su uno dei fenomeni più inquietanti e oscuri dei tempi moderni: la tuttologia. Una grave malattia della psiche che impone agli utenti social di commentare ogni post che gli appare in bacheca.

Dal festival di Sanremo al protocollo di Kyoto, dalla questione incendi a Gettonopoli, il tuttologo di Facebook si sente in dovere di esporre la propria opinione su qualsiasi argomento dello scibile umano, il più delle volte senza alcuna cognizione di causa: non riesce a distinguere fra un do maggiore e un cavallo in corsa ma disquisisce con fervore di dodecafonia medievale, ha letto 7 libri in croce – compresi il sussidiario delle elementari e il quiz della patente – ma si sente in diritto di sproloquiare sul relativismo pirandelliano e sulla poetica di Borges, parla di Messinambiente e la confonde con Messinaservizi, se la prende con il Comune per qualcosa che magari è competenza della Regione e viceversa.

È la malattia che glielo impone. E per questo, per non restare indietro con i tempi, studia il palinsesto virtuale con meticolosa dovizia, programma gli interventi, si appunta i commenti. Non ci dorme la notte. 

Per di più, i suoi post, scritti con la convinzione che il mondo intero non aspetti altro che conoscere il suo parere, sono spesso chilometrici e contorti, prolissi, in grado di generare flame infiniti e trollaggi epocali. In un loop infinito di parole gettate nel vento.

Livello di pedanteria: verso l’infinito. E oltre. 

 

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Antonella
Antonella
17 Luglio 2017 14:54

Fantastici!❤
Verrò annoverata in una nuova categoria… i commentatori dei 5 di letteraemme! ?

Filippo
Filippo
30 Agosto 2017 18:01

Davvero complimenti al sagace Rinaldi dal quale ci aspettiamo anche qualcosa (suggerimento) sull’automobilista messinese 😉 …

Filippo
Filippo
31 Agosto 2017 14:51
Reply to  Marino Rinaldi

🙂 🙂 .. strepitoso

SERGIO TODESCO
SERGIO TODESCO
21 Settembre 2017 20:23

Marino Rinaldi, prima o poi questi tuoi memorabili “cinque” dovrebbero essere raccolti in volume. Non esiste, a mia conoscenza, un bestiario migliore di Messina e dei suoi abitanti!

Filippo
Filippo
11 Aprile 2019 19:14

Rinaldi soddisfa la smisurata (per quanto triste) voglia di descrivere categorie messinesi con parole che non sapremmo altrimenti trovare. Solo grazie.