Nadia Terranova

 

Nata a Messina nel 1978 e romana d’adozione, Nadia Terranova ha pubblicato cinque libri per ragazzi, tra i quali “Bruno il bambino che imparò a volare” (Orecchio acerbo, 2012), dedicato alla vita dello scrittore ebreo polacco Bruno Schulz, e “Le nuvole per terra” (Einaudi Ragazzi, 2015), un racconto di formazione sentimentale per preadolescenti e genitori. Nel 2015 il suo esordio letterario “per adulti”, con “Gli anni al contrario”, vincitore del premio “Bagutta Opera Prima”. Considerato come uno dei libri più belli del 2015 da Roberto Saviano, che lo ha definito “un racconto senza fondo, che stringe la schizofrenica storia italiana al pulsare dei sentimenti”,  è stato tradotto in Francia, Spagna, Messico, Polonia e Lituania. Laureata in filosofia, tiene regolarmente laboratori di scrittura e collabora con varie riviste. 

 

Il libro: “Gli anni al contrario”

 

Messina, 1977. Aurora, figlia del fascistissimo Silini, ha l’abitudine di rifugiarsi in bagno a studiare, per prendere tutti nove immaginando di emanciparsi dalla sua famiglia, che le sta stretta. Giovanni è sempre stato lo scavezzacollo dei Santatorre, ce l’ha con il padre e il suo «comunismo che odora di sconfitta», e vuole fare la rivoluzione. I due si incontrano all’università, e pochi mesi dopo aspettano già una bambina. La vita insieme però si rivela diversa da come l’avevano fantasticata. Perché la frustrazione e la paura del fallimento possono offendere anche il legame piú appassionato. Perché persino l’amore piú forte può essere tradito dalla Storia.

 

«Messina è una città di una bellezza nascosta, quasi tutti la attraversano senza capirla, senza quasi vederla, per raggiungere altri luoghi siciliani o scappare verso lo stivale. Ho molta ammirazione per chi è rimasto a viverci, a me la vita ha portato quasi subito da un’altra parte» (Intervista al magazine Sicilia e donna, 13 marzo 2015)

 

 

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Maria Giovanna
Maria Giovanna
5 Marzo 2017 20:47

Condivido con molto entusiasmo quanto detto dalla scrittrice Nadia Terranova, Messina ha un fascino particolare, tutti i giorni attraversando la città, la guardo ammirandone la bellezza, i colori, e la nostra meravigliosa veduta che si estende immensamente. Se fosse vissuta con cura, amandola di più da tutti i messinesi potremmo respirate solo aria di orgoglio, alterigia e vanto.

Alberto
Alberto
11 Gennaio 2020 13:36

Accanto a questi bravissimi cinque giovani scrittori messinesi, vorrei citare la giovane di spirito Giovanna Trimarchi e il suo primo romanzo “In fondo brillava il mare”.