Luigi La Rosa 

 

Giornalista, scrittore e curatore per Rizzoli di varie pubblicazioni, tra cui L’anno che verràPensieri erotici e L’alfabeto dell’amoreLuigi La Rosa è un autore dall’anima inquieta. Nato nella città dello Stretto  43 anni fa, ha vissuto a lungo a Roma prima di trasferirsi a Parigi, eletta sua patria affettiva e sentimentale, dove insegna scrittura creativa presso scuole, università e associazioni culturali. Ha pubblicato numerosi racconti in varie antologie letterarie (fra le quali Roma per le strade, Azimut, e Quel che c’è tra di noi – storie d’amore omosessuale, Manni) ed è editore e autore del blog  “Verso il faro”. Nel 2014 ha pubblicato il suo primo romanzo, “Solo a Parigi e non altrove”, una via di mezzo fra il saggio e il romanzo di formazione ma anche un viaggio nella topografia storica e aneddotica di Parigi e nella geografia sentimentale delle sue storie e delle sue leggende. Che la capitale francese rappresenti per lo scrittore un vero posto dell’anima lo conferma il suo secondo libro, “Quel nome è amore. Itinerari d’artista a Parigi”, edito da “Ad Est dell’Equatore” nel novembre del 2016  e presentato di recente alla Libreria Colapesce di Messina con un grande successo di pubblico.

 

Il libro: “Quel nome è amore. Itinerari d’artista a Parigi”

 

Tornare a Parigi per restituire un libro al proprietario, bello e giovane, intravisto in metrò. È questo il pretesto narrativo che dà il la al viaggio del protagonista, uno scrittore. Un programma che viene complicato però da alcuni incontri inaspettati che stravolgono l’intreccio della storia e si lasciano dietro un mondo di meraviglia e di bellezza, coinvolgendo il narratore in storie che non sono le sue e che appartengono a personaggi celebri del passato:  da Raymond Radiguet, amante di Jean Cocteau e novello Rimbaud, a Renée Vivien, poetessa metafisica approdata in Francia per sfuggire al conformismo, fino a Carlos Casagemas, intimo amico di Picasso, e  Simone Thiroux, musa e amante di Amedeo Modigliani. Sei storie di passione, sogni, desideri e velleità artistiche intimamente connesse alla Storia di una città, Parigi, che sembra uscita da un sogno.

 

 

 

«Gli artisti che ho inseguito, e che il protagonista del libro incontra nell’arco delle sei giornate parigine, rimandano inevitabilmente ad altri, come i passi che giornalmente percorriamo incrociando traiettorie e memorie lontane, destini che aspettano solo di raccontarci la loro parabola. È di questo che si nutrono gli scrittori. Da sempre. Ed è ciò che queste pagine cercano di dare al lettore, un ulteriore itinerario nei luoghi, nei quartieri, nelle strade e nelle piazze che gli spettri hanno abitato e della cui aura permane il riverbero»

 

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Maria Giovanna
Maria Giovanna
5 Marzo 2017 20:47

Condivido con molto entusiasmo quanto detto dalla scrittrice Nadia Terranova, Messina ha un fascino particolare, tutti i giorni attraversando la città, la guardo ammirandone la bellezza, i colori, e la nostra meravigliosa veduta che si estende immensamente. Se fosse vissuta con cura, amandola di più da tutti i messinesi potremmo respirate solo aria di orgoglio, alterigia e vanto.

Alberto
Alberto
11 Gennaio 2020 13:36

Accanto a questi bravissimi cinque giovani scrittori messinesi, vorrei citare la giovane di spirito Giovanna Trimarchi e il suo primo romanzo “In fondo brillava il mare”.