MESSINA. L’Atm diventa una sfida all’Ok Corral a colpi di carte bollate. Oggi tocca a Cgil e Uil, i due sindacati più battaglieri contro l’attuale gestione, che hanno presentatop un esposto alla Corte dei conti sulla gestione della fase di liquidazione dell’azienda da parte dei commissari. “Vengano ritirati tutti gli atti dei collegio dei liquidatori di Atm. I liquidatori – secondo i due sindacati – stanno operando in difformità ai compiti che la normativa assegna a tale organo ponendo in essere atti in materia di riorganizzazione del personale che esulano dal perimetro della gestione ordinaria che la fase liquidatoria impone aumentando l’impegno di spesa con possibili danni erariale”.

Nell’esposto i sindacati mettono sotto la lente di ingrandimento gli atti esitati dalla commissione dei liquidatori a partire dallo scorso 17 giugno, giorno in cui è cessata la gestione del Cda presieduto da Pippo Campagna e si è insediata la commissione liquidatrice presieduta da Pietro Picciolo. Per norma e statuto i liquidatori dovrebbero operare esclusivamente per la gestione ordinaria dell’azienda, limitandosi unicamente alle azioni necessarie a mantenere il servizio pubblico essenziale.

Invece, secondo Filt Cgil e Uiltrasporti, ci sono stati atti che sono andati ben oltre l’ordinaria gestione. Come la disposizione dello scorso 27 agosto sul nuovo assetto organizzativo dell’azienda, con cui sono stati elargiti avanzamenti temporanei di carriera, parametri superiori e relativi aumenti di stipendi. Il tutto senza concorsi pubblici, senza contrattazione sindacale e aprendo la strada a possibili contenziosi. Ignorando anche le ultime disposizioni comunali in materia di contenimento della spesa del personale delle aziende speciali e partecipate del Comune di Messina, stabilite con una delibera di giunta del 30 gennaio 2017.

Per i due sindacati si profila il danno erariale. Per questo chiedono l’annullamento o la sospensione con effetto immediato di tutti quelle disposizioni e ordini di servizio in materia di gestione del personale emanati dal Collegio dei Liquidatori di Atm dal 17 giugno scorso che non rientrano tra gli atti ordinari. E chiedono alla Corte dei Conti di avviare i necessari accertamenti sulla gestione dell’attuale fase liquidatoria di Atm.

Di seguito il testo dell’esposto:

Esposto Denuncia – presentato dalle Organizzazioni Sindacali Filt Cgil Messina e Uiltrasporti Messina nelle persone dei segretari generali Carmelo Garufi e Michele Barresi. Richiesta ritiro in autotutela atti del collegio liquidatori

Premesso
Che a far data 17 giugno 2019 con decreto sindacale n.18 in capo all’Azienda Speciale Atm si è insediata una Commissione Liquidatrice in ottemperanza all’articolo 50 dello statuto aziendale e facendo seguito alla delibera consigliare 72/C del 23.11.2018 di messa in liquidazione dell’azienda.

Considerato
• che a far data 17 giugno 2019 cessano i poteri degli organi statutari del Consiglio di Amministrazione di Atm decadendo gli stessi da ogni loro funzione;
• che il Collegio dei Liquidatori debba per norma operare unicamente per la gestione amministrativa ordinaria dell’azienda a garanzia e tutela del patrimonio aziendale nei confronti dei creditori terzi;
• che nella fase di transizione precedente alla concreta operatività di Atm SPA il collegio dei revisori possa porre in essere per Atm in liquidazione unicamente atti gestionali strettamente finalizzati al mantenimento del servizio pubblico essenziale al solo fine di evitarne l’interruzione.

Si evidenzia che dal 17 giugno 2019 il collegio dei liquidatori ha posto in essere disposizioni interne , tra cui vedasi l’ordine si servizio 17/L del 27.8.2019 avente per oggetto : “nuovo assetto organizzativo settori e uffici aziendali” ( che si allega ), che appaiono di fatto atti di gestione non conformi alle prerogative che attengono a questo organo , disponendo modifiche unilaterali di posizioni organizzative del personale che determinano avanzamenti temporanei di carriera dei dipendenti , senza tra l’altro concorsi interni ad evidenza pubblica , e con il relativo dispendio economico vista l’assegnazione di differenze retributive per parametri superiori .
Il tutto, in una fase di liquidazione , senza contrattazione sindacale e ponendo le basi per ulteriori contenziosi legali .
Vista
• la procedura di liquidazione in atto di Atm e le norme che la regolamentano.
• la natura di azienda speciale della società pubblica di trasporto che pertanto fa capo al consiglio comunale in quelle che sono le determine e i risultati degli atti gestionali interni anche in conformità e rispetto delle delibere di giunta 74 del 30 gennaio 2017 che integra e modifica la delibera 741 del 9 dicembre 2015 quali atti di indirizzo in materia di contenimento della spesa del personale delle aziende speciali e partecipate del comune di Messina .
Ad avviso delle scriventi il collegio dei liquidatori di Atm dal 17 giugno 2019 sta operando in difformità ai compiti che la normativa e lo statuto assegna a tale organo ponendo in essere atti che esulano dal perimetro della gestione ordinaria che la fase liquidatoria impone .

Si chiede formalmente con la presente ,il ritiro o in subordine la sospensione con effetto immediato di tutte quelle disposizioni e ordini di servizio in materia di gestione del personale emanati dal Collegio dei Liquidatori di Atm dal 17 giugno u.s. che determinino oneri di spesa aggiuntivi per l’azienda in materia di costo del personale non rientrando tra gli atti ordinari o che non scaturiscano da precisi obblighi giuridici o non siano finalizzati strettamente a scongiurare l’interruzione del servizio pubblico, ravvisando a tal proposito danni erariali e palesi violazioni in merito ai diritti sindacali .
Si chiede a quanti in indirizzo, secondo le proprie competenze, di accertare quanto sopra esposto al fine di tutelare il bene pubblico ed assicurare che nella fase di liquidazione della azienda speciale Atm si operi nel pieno rispetto delle norme che regolano tale procedura.
La presente quale ESPOSTO DENUNCIA viene inoltrato dalle scriventi Organizzazioni Sindacali alla Procura Generale della Corte dei Conti della Regione Sicilia per i necessari accertamenti del caso chiedendo a norma dell’ art 90 c.p.p. di essere sentiti per fornire ogni altro elemento utile.

 

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