MESSINA. “Appena ci siamo insediati si registrava un sottodimensionamento rispetto al Contratto di servizio della forza lavoro pari a 147 unità. Un dato macroscopico era proprio quello relativo agli addetti allo spazzamento manuale e meccanizzato. Ben 77 unità in meno. Meno evidente ma significativo il dato degli addetti alla raccolta che è di 36 unità in meno e quello di altri servizi (-34 unità). Era necessario quindi l’assunzione di questi 100 operatori per lo spazzamento e la raccolta, e questa volta, avverranno in modo trasparente e tramite l’ufficio del lavoro, e non tramite appartenenze politiche come in passato”.

Lo spiega Pippo Lombardo, il presidente di MessinaServizi Bene Comune, la partecipata che si occupa di rifiuti, per giustificare l’assunzione di cento operai a tempo determinato per un anno, posto per conquistare il quale stamattina in oltre mille hanno dato l’assalto al Centro per l’impiego di via Dogali.

La spiegazione di Lombardo stride con la dichiarazione del sindaco Cateno De Luca, che all’atto dell’insediamento, a fine giugno del 2018, dichiarava che MessinaServizi aveva un esubero del 30% di personale. Una situazione diametralmente opposta a quella che invece oggi descrive Lombardo.

Che poi entra ulteriormente nel dettaglio della necessità di incrementare il personale di MessinaServizi. “D’altronde, se si osservano le zone di spazzamento in cui è divisa la città attualmente, ci si rende subito conto che spesso un singolo operatore dovrebbe coprire aree di diversi chilometri, aspetto che concretamente si rivela molto difficile. Ricordo che Messina è 30 km più grande di Milano”.

E per il futuro? Tutto tornerà normale, spiega il presidente della partecipata. “La mancanza di questi operatori che stiamo assumendo non ci ha permesso di svolgere il servizio al meglio in città fino adesso, con l’aiuto di queste nuove unità, l’arrivo di 120 nuovi mezzi e la collaborazione dei cittadini potremmo garantire un servizio efficiente

 

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