MESSINA. «Quelli che non sono stati all’altezza di gestire la città in cinque anni sono stati proprio i componenti della Giunta Accorinti e i manager da loro nominati che ora accusano il sindaco de Luca e il management delle partecipate di colpe che sono essenzialmente loro e che la giunta attuale ha ereditato”». Parole del presidente della Messinaservizi Giuseppe Lombardo e dell’assessore all’ambiente Dafne Musolino, che replicano ad una nota di MessinAccomuna.
«Non è nostro costume dire che la colpa era di quelli di prima – commentano – anche perché alcuni risultati della giunta precedente  non sono degni nemmeno di un commento, tuttavia è evidente dai dati in nostro possesso che la giunta Accorinti e i suoi  direttori e manager erano e sono bravi più a lanciare vuoti slogan, che a raggiungere risultati. Basta sapere leggere i dati ufficiali per quanto riguarda gli standard dei servizi ed è chiaro che con il nostro managment ci sono stati grandi miglioramenti».
«In primo luogo – spiegano in una nota – si deve rammentare che a febbraio 2019 è stato approvato per la prima volta il piano economico, industriale e finanziario della MessinaServizi, passando da una gestione approssimativa ad un assetto aziendale e programmatico, con obiettivi precisi e verificabili. Inoltre, grazie al lavoro congiunto del CdA e dell’Assessore ai Rifiuti che ha sovrinteso i tavoli con i Sindacati, negli ultimi sei mesi é stata approvata anche la pianta organica dell’azienda, che prima veniva gestita replicando di fatto il sistema dis-organizzativo della Messinambiente. Di seguito, sono stati avviati e realizzati investimenti per 11 milioni di euro, in parte utilizzati per l’ acquisto di attrezzatura e materiale per la raccolta differenziata porta a porta che è in fase di consegna in questi giorni, e in parte per il noleggio di 120 mezzi nuovi in arrivo proprio nelle prossime ore.  I dati della raccolta testimoniano che l’approccio seguito dal CdA e dall’amministrazione ha impresso una svolta nei risultati raggiunti dalla società: nell’ultimo anno c’è stato l’aumento della raccolta di carta e cartone con un +13,48%, della raccolta del vetro con un +28,59%, della  raccolta di plastica con un +17,23% e della raccolta metalli con un +7,52 %. Numeri che la precedente amministrazione non ha nemmeno sfiorato; mentre ora la giunta De Luca sta anche  avviando  la raccolta differenziata in tutta la città,  e con un’adeguata organizzazione e programmazione arriverà a fine anno al 65 %, realizzando un risultato adeguato agli standard nazionali. La Giunta Accorinti, rimasta invece  a percentuali molto basse per la raccolta differenziata – proseguono – non è riuscita  a riciclare nemmeno  se stessa, tanto è vero che nemmeno un consigliere comunale del loro movimento è entrato in consiglio comunale, perché i cittadini hanno valutato la loro amministrazione un fallimento totale».
«Inoltre, seppur  è vero – prosegue Lombardo – che 21.000 ore di straordinario su 800.000 ore lavorate nell’azienda, sono il 2,6%, quindi un margine fisiologico, quello che non può essere accettato è che questi straordinari nascono sempre solo per problemi strutturali ereditatati dal passato, che rendono complicato l’ordinario perché impegnano l’azienda in molteplici servizi aggiuntivi. Tra questi vedi  la raccolta di discariche abusive o di ingombranti. E in  più c’è ancora la continua rottura dei mezzi ricevuti in usufrutto dalla Messinambiente che sono vetusti. Tutto ciò senza trascurare un aspetto non secondario: la mancanza di un impianto di compostaggio che la giunta Accorinti non ha voluto realizzare in altro luogo, e che obbliga noi a portare i rifiuti a distanza di 125 km. Rammentiamo che la Giunta De Luca ha approvato mesi fa i regolamenti per il compostaggio Locale, di Comunità e di Prossimità proprio per consentire a tutti i cittadini di fare parte del ciclo virtuoso dei rifiuti e ridurre il costo di smaltimento».
«Il giudizio generosamente lusinghiero che gli attivisti continuano a riservare all’ex direttore Iacomelli è immotivato è contraddetto dai fatti.  L’Ing. Iacomelli, che sulla carta vanta titoli e incarichi prestigiosi, a Messina non ha saputo gestire né l’ordinario né lo straordinario, tanto che per risolvere la crisi dei rifiuti di novembre dello scorso anno ha dovuto fare fronte ad un noleggio straordinario di mezzi, cercando di recuperare a quello che è stato un suo errore di valutazione iniziale causato dalla interruzione del servizio di manutenzione dei mezzi che, uno dopo l’altro, a causa della vetustà e dell’usura, si sono fermati generando il blocco della raccolta. Anche il ritardo sull’avvio  della raccolta differenziata, che questa amministrazione ha dovuto colmare da dicembre 2018 ad oggi, è imputabile alle distrazioni dell’ex Direttore Generale, troppo occupato a gestire il personale mediante accordi con sindacati ed i partiti politici, pur di mantenere la poltrona, invece di gestire i problemi dell’azienda. Per non parlare del fatto che, sebbene lautamente remunerato per il suo incarico, l’ing. Iacomelli ha continuato a lavorare, con il consenso del Sindaco Accorinti e dell’Amministratore pro tempore Ginatempo, per un’altra società spendendo circa due terzi del suo tempo in tale attività invece di fare il Direttore Generale».
«A noi – scrivono ancora – non interessa la poltrona, ma i risultati che sicuramente porteremo a compimento prima dei 5 anni sia per la differenziata, che per il resto e l’inversione di tendenza è già evidente. Nei cinque anni della gestione Accorinti la città non ha ottenuto alcun risultato nella raccolta rifiuti, anzi più volte è stata in emergenza causando problemi igienico sanitari e non riuscendo nemmeno a gestre l’ordinario come scerbatura, pulizia del verde e delle strade, che invece, seppur con difficoltà Messinaservizi ora porta avanti giorno per giorno».
«Quindi riteniamo che queste accuse pretestuose chee continuiamo a ricevere – concludono Lombardo e Musolino – da sindacati, movimenti, consiglieri di circoscrizione e comunali attacchi strumentali, inutilmente pervicaci nel sottolineare carenze che sono dettate solo da momenti contingenti relativi alla riorganizzazione dell’azienda in base a nuovi servizi. C’è in atto solo un’adeguata redistribuzione dei carichi lavorativi in base alle nuove esigenze. Siamo certi che riusciremo a sviluppare  progetti innovativi con un adeguato  impegno  qualitativo, ma con i fatti non  con le parole».
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