MESSINA. «Migliaia di messinesi stanno correndo il rischio di non poter più fare sport nel loro comune a causa dell’assoluta incapacità e del disinteresse dell’Amministrazione nel gestire gli impianti, ancora chiusi con il lucchetto malgrado manchi pochissimo tempo all’avvio delle attività agonistiche, mentre l’intento di affidarle ai privati è ancora in alto mare». A fare il punto sullo stato in cui versano le strutture messinesi, e in generale lo sport in riva allo Stretto, è il capogruppo del M5s in consiglio comunale Andrea Argento, che invita tutte le associazioni del ramo e i cittadini a prendere atto della possibilità di dover dire addio allo sport in riva allo Stretto.

«Da sportivo con una lunga esperienza alle spalle, sento particolarmente queste tematiche come mie e riesco a rendermi conto forse meglio di altri della direzione intrapresa dalla Giunta. Al momento, dopo il termine della stagione agonistica, i cancelli degli impianti cittadini sono sigillati e non è in corso alcun intervento migliorativo.  A settembre, o già ad agosto, quando le società riprenderanno le attività in vista degli impegni stagionali, il pericolo molto serio è che non possano più rientrare all’interno delle strutture. Il motivo? Come sappiamo, l’obiettivo di questa Amministrazione – spiega il consigliere – è quella di affidarle a terzi, lavandosene le mani, probabilmente perché non sono in grado di gestirle. Se ciò non dovesse accadere, come è presumibile dati i tempi ristretti e l’enorme ritardo, nessuno potrà più usufruirne. In mancanza dell’affidamento, tutti gli impianti infatti resteranno chiusi, dato che questa stessa amministrazione ha messo a bilancio per lo sport messinese lo zero assoluto: senza fondi stanziati non si potranno fare interventi di manutenzione, né ordinaria né straordinaria, non sarà possibile pagare le utenze e non si potrà erogare alcun servizio. Tutto questo con la compiacenza del consiglio comunale, M5s escluso, che ha dato il proprio assenso a un bilancio senza un solo centesimo destinato allo sport».

«La situazione – prosegue – non si risolverà di certo con l’affidamento a terzi, dato che a tutt’oggi non ci sono neanche gli schemi di convenzione, considerando che quelli presentati erano dei “copia incolla” che di certo non potevano essere approvati. Lo sport a Messina non può essere sempre considerato l’ultima ruota del carro, con il rischio concreto di privare tutti i cittadini di un loro sacrosanto diritto», sbotta Argento, che si scaglia contro la politica della Giunta De Luca: «Se decido di “delegare” un’incombenza è perché non la voglio gestire o ritengo di non saperlo fare. Se invece c’è la volontà di gestire gli impianti, affrontando il problema come chi amministra dovrebbe fare, una soluzione la si trova, partendo da una riorganizzazione del Dipartimento e prevedendo l’aumento di alcune tariffe, che i mano ai privati lieviterebbero comunque in maniera più sostanziosa. Perché, ad esempio, non è mai stato fatto un tavolo concertativo con il Coni, le Federazioni sportive, le Associazioni e le varie parti in causa, valutando le possibili azioni da intraprendere?», si chiede ancora il capogruppo, che si rivolge quindi a tutte le associazioni sportive del territorio, spesso accusate “di fare danni alle strutture o di fare business sulle spalle del Comune da chi sconosce totalmente la realtà sportiva in città, come dimostrano le previsioni degli incassi di ipotetici bar delle strutture in mano ai privati. Questa amministrazione ha una concezione sbagliata del problema e della importantissima funzione sociale che svolgono le associazioni sportive che operano nel territorio tra mille difficoltà quotidiane, in primis economiche e togliendo tempo a lavoro e famiglia, andando avanti solo grazie ad una straordinaria passione garantendo a messinesi giovani e meno giovani di praticare una disciplina sportiva. Chi ignora questo aspetto non sa nulla della realtà dello sport cittadino”.

«Nessuno di voi è stato mai interpellato e nessuno si è preso mai la “briga” di ascoltare le vostre esigenze o le vostre problematiche. Perché nessuno vi ha ascoltato? È fondamentale che chiediate a gran voce di farvi sentire, pretendendo da chi è stato chiamato ad Amministrare di svolgere il proprio dovere. Il rischio, lo ribadisco, è dover rinunciare allo sport cittadino, dato che gli impianti di cui il Comune non è in grado di occuparsi non sono stati dati in gestione e non verrano dati nemmeno in futuro».

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