MESSINA. Prima lo stadio Franco Scoglio. Poi il vecchio, glorioso “campo” Giovanni Celeste e la piscina Cappuccini, di recente chiusa per lavori urgenti dopo il crollo del tetto di una decina di giorni fa. Oggi arriva il bando per l’affidamento delle palestre Iuvara e Ritiro, e dei palazzetti dello sport di Mili, del Palatracuzzi, del PalaRussello e del PalaRescifina.

Come nei casi precedenti, non c’è limite temporale alla concessione che, spiega la delibera proposta dall’assessore allo Sport Pippo Scattareggia e votata dalla Giunta, sarà stabilita all’atto della convenzione e sottoposta “ad una verifica costante da parte dell’amministrazione comunale in ordine al complessivo affidamento della gestione in relazione agli impegni assunti dal concessionario e del grado di soddisfazione degli utenti”.

Chi vincerà l’affidamento si farà carico della manutenzione ordinaria e straordinaria, dovrà fornire una polizza fideiussoria, ma soprattutto, previo nulla osta da parte di Palazzo Zanca, potrà “arrotondare” le entrate che gli deriveranno dall’utilizzo del complesso, anche con “attività diverse”, non è specificato quali.

A quali obblighi dovrà sottostare il concessionario? Intanto garantire il puntuale adempimento degli obblighi statuiti, pena la previsione di apposite penali, non deve avere pendenze debitorie nei confronti del Comune, e corrispondere un canone annuo a Palazzo Zanca secondi criteri e le modalità dell’offerta migliorativa, accollarsi tutte le spese riferite alle utenze  “previa separazione e vultura di tutti i relativi contatori esistenti”, e a intestarsi le utenze di gas acqua e luce elettrica.

L’aggiudicazione avverrà tramite il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, e deve tenere conto di un progetto di investimenti per il miglioramento dell’impianto sportivo. Chi vincerà il bando dovrà comunque garantire l’utilizzo gratuito degli impianti per un numero congruo di giornate annue al Comune, per lo svolgimento di manifestazioni “di particolare interesse pubblico”.

Uno dei criteri per l’assegnazione del bando sarà il rispetto di quanto previsto nel “progetto di interventi di adeguamento e messa a norma dell’impianto”, in conformità al progetto presentato in sede di gara e sottoscritto da un tecnico abilitato. Facoltà del concessionario è quindi quello di proporsi per la realizzazione di nuove opere le quali saranno acquisite in proprietà del Comune “per accessione”.

Se il piano non sarà rispettato, il Comune ha facoltà di multare il concessionario con 300 euro al mese, che diventano 500 per il mancato rispetto del progetto organizzativo e di gestione offerto in sede di gara.  Per contestazioni più gravi (inosservanza degli obblighi di manutenzione tali da pregiudicare la buona conservazione degli impianti, danni derivanti dalla Morino autorizzati, gravi o reiterate violazioni degli obblighi previsti dal capitolato), il Comune ha la possibilità di revocare unilateralmente la concessione, non prima però di aver mosso formale contestazione.

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments